La scure di Zagor: Milano, come complicarsi la vita! (di Claudio D'Aleo)


Appiano Gentile e Milanello accomunati da un unico destino: quello di farsi del male da soli. Quello di “crocefiggersi” e “penalizzarsi” senza pudore a tutto vantaggio della “zebretta” bianconera. La Juve saluta e ringrazia. I bianconeri “corrono” sempre più veloci, inarrestabili. Ormai anche lo Scudetto 18/19 è roba loro. Dall’ultima edizione del calcio scommesse ad oggi hanno fatto incetta di Scudetti. Vince sempre la Juventus. I bianconeri inanellano vittorie su vittorie con regolarità disarmante. Sono solidi, stanno bene economicamente e comprano i migliori giocatori disponibili sul mercato. Mai una polemica fuori luogo, mai nessuno che critichi qualcuno, disciplina ferrea sempre e comunque e massimo rispetto dei ruoli. La Juve impera prima dietro le scrivanie poi in campo. Quella juventina è una “dittatura” sportiva destinata a durare nel tempo. Almeno in Italia. Sono favoriti non solo dai demeriti di Milan e Inter ma anche dal fair play finanziario. L’Istituto penalizza chi lo subisce e contribuisce ad alimentare il già cospicuo “carniere” dei più forti, nella fattispecie della Juventus. Senza fatturati competitivi e i giusti investimenti sul mercato, Inter e Milan non possono che ritrovarsi in “stallo”, cioè fermi come un paracarro a tutto vantaggio della Juventus. La Juve “approfitta” magistralmente delle “disgrazie” altrui o delle altrui “incapacità” per mantenersi competitiva su piazza e spendere tutto quello che c’è da spendere per il potenziamento di squadra e Società. La Torino bianconera gode di ricavi importanti. Gli altri no. Il Fair play finanziario andrebbe rivisto e corretto al più presto se vogliamo un Campionato competitivo e massicce presenze di squadre italiane in Europa. Altrimenti si dovrà costituire molto presto un secondo Campionato. Nel primo gioca la Juventus, nel secondo tutte le altre.

GLI ERRORI SERIALI DI SPALLETTI. Il tecnico toscano ci perdoni ma davvero non possiamo condividere il suo modo di gestire lo spogliatoio e di interfacciarsi con il “leader” di turno, oggi Icardi. Calma e gesso. E’ la nostra opinione e tale resta. Ci mancherebbe. Ma il buon Luciano, ovunque vada, alla fine si mette sempre “sul naso” il calciatore più rappresentativo. A Roma Francesco Totti, a Milano, come detto, Mauro Icardi. Tutto questo ha sempre creato e crea problemi di non poco conto sia a lui, sia al calciatore di turno, sia a squadra e società. A Milano, come a Roma i nodi hanno tardato a venire a galla ma alla fine sono esplosi sempre in tutta la loro veemenza. Per quelle incomprensioni col “Pupone” Spalletti ha lasciato la panchina giallorossa. Al secondo anno di Inter rischia di lasciare quella dei nerazzurri a causa della cattiva gestione del caso Icardi e dei rapporti non certo buonissimi con l’attaccante argentino. Potenza d’una fascia. Tolta a Icardi e consegnata ad Handanovic ha creato un clima di “fuoco” tra tutti gli interessati: tra Icardi e Spalletti, tra Icardi e parte dello spogliatoio, tra Icardi e la Società. Non è compito nostro attribuire “ragioni” o “responsabilità” a chicchessia. Anche se dopo almeno 40 giorni di rapporti tesi tra le parti interessate (Icardi, società, allenatore, squadra) sembra essere arrivata la tregua, sfociata nell'importante vittoria del Marassi contro un Genoa comunque "distratto". Ma è una seria riappacificazione?

LE CONFERENZE DI LUCIANO. Ascoltando Spalletti chiunque sarebbe mosso dalla volontà tacita o manifesta di esprimergli consenso. Icardi avrebbe dovuto accettare il modo certamente traumatico ma per certi aspetti inevitabile con cui gli è stata tolta la fascia di capitano a tutto vantaggio di Handanovic. Avrebbe dovuto farsene una ragione e rispettare l’Inter, i suoi tifosi, l’allenatore. Mai avrebbe dovuto alimentare polemiche ma al contrario si sarebbe dovuto comportare sempre da “Capitano” dando l’esempio ai suoi compagni. Chiarimenti e spiegazioni si , certo, ma fuori dal campo e lontano dai riflettori. Spalletti è l’allenatore dell’Inter. Il suo compito è tenere unito il gruppo, difendere i suoi calciatori, allenare al meglio ogni singolo giocatore e conseguire gli obiettivi posti dalla società. A tutto il resto e alla disciplina del gruppo deve pensare la dirigenza, non lui. Invece Spalletti ha dato corpo e sostanza a interviste pubbliche di censura del comportamento di Icardi causando una frattura insanabile tra lo stesso Icardi e l’allenatore toscano e tra Icardi e parte dello Spogliatoio nerazzurro. A tutto nocumento delle prestazioni della squadra e della Classifica dell’Inter. Il terzo posto in classifica, per i nerazzurri, non è soltanto un obbligo ma un traguardo da conseguire ad ogni costo.

A MILANELLO E' CRISI. Sembrava che il caso Higuain avesse insegnato qualcosa. A “bocce” ferme vien da pensare proprio di no. Gestire bene i rapporti con le persone è difficile non solo nella vita di tutti i giorni ma anche al lavoro. Dietro l’unico punto conquistato in tre partite dal Milan covava e cova un dissidio neppure tanto celato tra Gattuso e Leonardo. Ne stiamo venendo a conoscenza adesso e ne siamo stupiti. La tremenda batosta racimolata nel derby ha fatto da “stura” alla vicenda contribuendo a far saltare ogni equilibrio precedentemente raggiunto. Dopo il derby la squadra non si è più ripresa. Ha perso brillantezza, autostima e fiducia nei propri mezzi. Il Milan è tornato quello che era qualche mese fa: vittime predestinate dei nostri avversari. In tre partite (Inter, Sampdoria e Udinese) ha fatto un solo punto. Ogni commento sarebbe eccessivo. La zona Champions League si allontana a vista d’occhio. Sabato sera, senza Paquetà, Donnarumma e Conti a Torino faremo bene a portarci il pallottoliere. Giocando così non avremo scampo. La Juve ci macinerà. Una società forte non è fatta solo di belle figurine dietro la scrivania. Una società forte si manifesta e materializza nei momento del bisogno del “gruppo” e fa sentire sempre il suo “peso” e la sua “voce”. Altro “bus” perso. Sarebbe bastato un intervento deciso, condito dai giusti incoraggiamenti, per risollevare lo spogliatoio e rimettere il Milan in carreggiata. Nulla di tutto questo. Apprendiamo invece che “dietro” le quinte albergava e alberga tutto il contrario. Cioè tante belle incomprensioni tra l’allenatore e parte della dirigenza. Cioè tra Gattuso e Leonardo. L’impressione è che anche quest’anno il Milan dovrà salutare la Champions League. Altra impressione è che Gattuso lascerà il Milan a fine stagione. Anche in caso di piazzamento in Champions League o di vittoria della Coppa Italia. Gattuso, si dice, debba solo scegliere il da farsi. O se ne va lui, dimettendosi, o accetta d’essere esonerato. Meditate gente. Meditate. Il finale è tutto da scrivere.

Claudio D’Aleo

Commenti

  1. Anche la juve avrà assenze importanti, e avrà anche la testa all'Ajax..secondo me è facile che venga fuori un pareggino

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    1. Ahah, non sei il primo juventino che parla del pareggino :D, ho paura che non sia così,ahha! Attendo la tranvata.
      Intanto stasera Borini in campo per marcare Cancelo, viva Gattuso :D

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  2. Milan e Inter non sono in grado di dar vita a un salto di qualità. Questioni di finanziamenti.
    Gattuso è solo un buon allenatore e Spalletti è affetto da narcisismo. Vuole essere il primo.
    La Juve per ora è forte economicamente. Quando la EXOR cambierà strategie aziendali la Juve non vincerà più.
    Al 25 0ttobre 2o18 questo è l'azionariato della Juve:

    -Mercato 24,95
    -Lindsell Train Ltd 11,3
    -EXOR N.V. 63,8

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    1. Hai riassunto al meglio i due allenatori: Gattuso è un buon allenatore che non diventerà mai non solo un top, ma neanche un ottimo allenatore.
      Spalletti è narciso, terribilmente narciso.
      Sui finanziamenti in effetti bisogna dire che spesso anche io ho l'impressione che Suning ed Eliott usino la scusa del fairplay finanziario..

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  3. Noi dopo aver passeggiato ad Empoli cazzeggeremo anche con i fratelli del grifone. Due società amiche o meglio una amica l'altra tifoserie come fratelli in quanto mandammo una squadra in B al loro posto ma non ricordo chi.
    A proposito c'è un vicino che da due settimane chiede perché non riesce a trovare un volo diretto Napoli Arsenal... Che gli devo dire?

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    1. Oddio :D, dici che non vincerete? Ho un amico che ha il dubbio Sanabria del Genoa e Pellegrini della Roma per il fantacalcio (tra 4-3-3 e 4-4-2 ovviamente).
      ahaha sono preoccupato per il tuo amico :D

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  4. L'Inter è sempre stato foriero di politiche interne, il Milan no ma adesso abbiamo una società nuova in fase di costruzione quindi ci vuole molta pazienza!

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    1. Ci sono molte voci, comprese quelle secondo le quali Leonardo sarebbe già in parola con il nuovo allenatore.
      D'altro canto Gattuso prima di Sampdoria Milan ha fatto un'uscita veramente fuori tempo con quel "vediamo tra due mesi".
      Anche nello spogliatoio non tutto fila bene, per me.
      Ci sono giocatori come Suso e Kessie, fedelissimi di Gattuso e della vecchia dirigenza cinese (l'agente di Kessie preferì il Milan alla Roma grazie al pressing di Mirabelli ed era già in parola per un rinnovo con aumento dell'ingaggio; Lucci era in rapporti eccelsi con Mirabelli, nonostante l'esonero di Montella), che secondo me hanno capito che aria tira...

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  5. Sicuramente le polemiche interne non aiutano a costruire qualcosa di buono, da juventino spero di vedere presto alzare la coppa dalle grandi orecchie, perché nella mi vita, ho visto troppe finali perse e trionfare soltanto due volte, ma una era in una partita da non giocare.
    Sereno giorno.

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    1. Ti ammiro molto per l'onestà nel riconoscere che quella Champions dell'Heysel non fu una vittoria...

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    2. Fu una brutta cosa vedere giocatori fare il giro di campo con la coppa...

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  6. Disamina perfetta. Quindi, anche Claudio è milanista?

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    1. hai ragione, dovevo sistemare la prima persona :), mi è sfuggito quel passaggio :P
      Comunque sì, milanista :D

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  7. Quando finirà l'egemonia della Juventus? Mai. Grrrrrrrr
    Quanto alla partita di stasera, meglio non pensarci... ;(

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    1. Prima o poi finirà..più poi, che prima :D come direbbe un amico.
      L'amico Sotu mi perdonerà, ma solo Milan e Inter potranno fare qualcosa..in futuro. Forse.

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  8. Dopo quasi un'ora e mezzo di rinvio, alle 21.40 le due squadre entrarono in campo. Si decise di giocare ugualmente la partita, poi vinta dalla Juventus. La decisione fu presa dalle forze dell'ordine belghe e dai dirigenti UEFA, per evitare ulteriori tensioni, nonostante l'iniziale richiesta della società torinese di non disputarlo[1]. Il commentatore italiano Pizzul accolse con disappunto la decisione di disputare comunque l'incontro, promettendo al pubblico di commentarlo «in tono il più neutro [...] impersonale [...] e asettico possibile». La televisione tedesca si rifiutò di trasmettere la partita, mentre quella austriaca, pur non interrompendo la diretta, sospese la telecronaca, mettendo in sovrimpressione una scritta che recitava: «questa che andiamo a trasmettere non è una manifestazione sportiva».
    Lo juventino Michel Platini, autore dell'1-0 decisivo nella finale. La partita venne ugualmente giocata, nonostante la strage, per evitare ulteriori problemi di ordine pubblico.
    Alcuni giocatori della Juventus, tra cui Michel Platini, autore della rete decisiva, furono molto criticati da alcuni mass media italiani per essersi lasciati andare a esultanze eccessive vista la gravità degli eventi, ma la gioia durò poco: infatti lo stesso Platini il giorno dopo, quando tutti erano venuti a conoscenza della morte di 39 persone, dichiarò che di fronte a una tragedia di quel genere i festeggiamenti sportivi passavano in secondo piano. Anche Giampiero Boniperti, presidente bianconero, affermò che di fronte a quella situazione non era il caso di festeggiare la vittoria, mentre il sindaco di Torino Giorgio Cardetti censurò l'esultanza nelle strade di alcune frange di sostenitori.
    Nel 1995, in occasione del decimo anniversario della strage, Platini affermò che i giocatori erano a conoscenza solo parzialmente dell'accaduto e che i festeggiamenti per la vittoria insieme alla tifoseria juventina presente nel settore M dello stadio, quasi ignara della vera situazione, fosse soltanto un gesto spontaneo[2]; dieci anni dopo, Zbigniew Boniek dichiarò che non avrebbe voluto giocare quella finale, non ritirando per questo il premio partita per la vittoria[3], mentre Marco Tardelli si scusò pubblicamente per quei festeggiamenti[4].

    Wiki.

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    1. Lodevoli senza dubbio i gesti di Boniek (un personaggio che stimo tantissimo) e di Tardelli :)

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    2. Sì, forse c'è stato anche qualcuno non bastardo nella storia della juve.

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    3. No dai, pensa anche a Roberto Baggio, Zoff, Scirea...grandi campioni e grandi uomini!

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    4. Dai ho citato tre dei più rappresentativi :D

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  9. Tornano a ieri, come fa uno equilibrato e misurato come Gus, a non vergognarsi totalmente degli escrementi che tifa? Comprendo anche che non è colpa sua, uno diventa tifoso, ed è una malattia inestirpabile in età adulta, ma alla luce dell'abbaglio giovanile, puoi far finta di occuparti solo di bridge pubblicamente e, esultare per queste merde esclusivamente nel tuo privatissimo cesso di casa.. ciao Gus!! Mercoledì sarebbe bello che proprio degli olandesi vi randellassero per bene... ma ci sarà comunque più gusto in una semifinale... ;)

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    1. Beh, ieri per caso ho sentito un giornalista di fede juventina che parlava di "episodi a favore del Milan sui quali non è stata posta attenzione" (l'espulsione di Musacchio? Allora i molteplici falli di Betancur?) e che "Il Milan era sparito dal campo nell'ultima mezz'ora".
      Quindi sono tutte discussioni da bar sport.
      A me delle moviole me ne frega, ti dico la verità.
      A me frega che il sig. Agnelli comandi nella Uefa con l'amichetto Ceferin e impedisca ai club che vogliono investire di farlo.
      Se fossi in Eliott, lunedì darei mandato ai migliori legali di citare l'Uefa davanti alla Corte di Giustizia Europea per violazione dei principi di concorrenza.
      Poi a giugno mercato da 500 milioni di euro...
      Vuoi vedere che smettiamo di perdere ogni volta a Torino :)?

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    2. Escrementi, addirittura.
      Pensavo che la tua pagina Riky fosse aria pura dove poter parlare e leggere tranquillamente di calcio, poi leggo robe simili, e mi sembra che il livello purtroppo non sia molto distante da ciò che si legge comunemente sui commenti di facebook.
      Sono un po' basito, francamente, ma ognuno è giusto che scriva e si esprima come vuole.
      Non c'è niente da fare, il calcio tira fuori il peggio che c'è in noi.
      Ci si legge in giro. ;-)

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    3. Pirk, hai ragione, chiedo scusa a tutti i tifosi juventini lettori della pagina per il commento di "pancia" di Franco (peraltro il povero Gus sopramenzionato non ha fatto alcun commento :D).
      Qua comunque ci conosciamo tutti - almeno come blogger e commentatori - e non credo si voglia fare la guerra tra tifosi e utenti.
      E' stato un commento di pancia da parte di un blogger che è stimato da tanti.

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    4. Chiedo scusa a Pirkaf, Gus e ai tanti che mi conoscono, e a Riccardo che mi ospita, è stato un commento da .. facebook... decisamente fuori le righe... 😁

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    5. Onesto e ammirevole l'uomo che sbaglia e che ammette di aver sbagliato (mi ci metto anche io per non averti redarguito, da padrone di casa :D). Pirk, meritiamo una seconda possibilità?

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  10. Se lo scudetto è praticamente già arrivato a destinazione, non comprendo che gusto ci sia a guardare ancora le partite :D

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    1. C'è una bella lotta per il primo psoto dei poveri: cioè i due piazzamenti (terzo e quarto) per la Champions League :)
      Il tuo Napoli invece è abbastanza sicuro del secondo posto :)

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