Viene dalla California italiana, la Puglia, è persona di spiccato ingegno e vivacità intettuale. Un talento con i pennarelli e con le parole. Ama il calcio di una volta e non si riconosce nel calcio moderno. Il n.7 lo associa non a Cristiano Ronaldo, ma a George Best. Stefano Impedovo è stato l'ultimo disegnatore di "moviole" del Guerin Sportivo, nella stagione 2010-11 (l'ultimo scudetto del mio Milan). Al termine della telefonata con cui abbiamo scambiato due chiacchiere, me lo sono immaginato come il signor Hood di Francesco De Gregori, con un canestro di parole e i pennarelli al posto delle pistole caricate a salve. Difficile per me "riassumere" un'ora di telefonata in poche righe, ma sicuramente avrò altre occasioni di raccontarvi Stefano e di lasciare spazio alle sue parole, nel ricordo di un calcio, quello del passato, che celebriamo su questo spazio.
1) Stefano, ancor prima di essere stato un disegnatore del Guerin Sportivo, sei un lettore e un collezionista. Quando hai iniziato a leggerlo?
"Sono classe 1966 e il mio primo Guerin Sportivo è del 1978, a scuola. Un mio amico mi 'flashò'. Voglio usare questo termine. Le moviole - i disegni dei gol - di Paolo Samarelli mi mandarono in estasi. Io e il mio amico risparmiavamo i soldi di panini e merendine per prendere il Guerin Sportivo. Il mio primo numero autonomo è del 1979, ma la mia collezione parte dal 1976, perché poi con il tempo ho recuperato i numeri arretrati. Ora ambisco all'annata 1975, dopo il passaggio dal primo Guerin, il 'verdolino', al magazine".
2) Paolo Samarelli quindi è l'artista che ti ha ispirato.
"A sua insaputa è stato il mio maestro. Il mio grande cruccio è non averlo mai conosciuto, non aver mai parlato con lui. Per me Samarelli è quello della foto pubblicata sul Guerin Sportivo nel 1976: capelli lunghi e gli occhiali, i Rayban che si usavano all'epoca. Per me non ha altri volti, non è invecchiato. Le sue 'moviole' sono la perfezione. Sono strepitose e inarrivabili per il dinamismo del disegno. E' c'è un altro aspetto fondamentale. Se devo disegnare George Best, lo devo fare con i capelli lunghi e la barba. Il volto va abbozzato, come faceva Samarelli. I giocatori non possono essere 'omini' semplici".
3) Nel 2010-2011 le tue "moviole" arricchivano le pagine gialle del Guerin Sportivo dedicate alla serie A. Quattro disegni per domenica. Sceglievi tu le reti da pubblicare?
"Sì, avevo libertà sui gol, potevo sceglierli io. Usavo il videoregistratore per verificare l'esatta posizione di giocatori. Perché ai miei tempi ti andavano a controllare la mattonella sui cui era ogni giocatore, infatti con le mille telecamere l'azione viene sviscerata, anche se d'altra parte la televisione ha fatto perdere il piacere dell'estemporaneità, tutto viene appunto rivisto alla moviola più di una volta. A Carmelo Silva nessuno andava a dire 'hai messo quel giocatore in una posizione sbagliata'. Un'altra cosa che mi piace evidenziare è che io disegno in piccolo, la cosa ha mandato in crisi tanti illustratori che mi chiedevano come facessi. Diciamo che ho avuto sempre una buona vista! Comunque sui fogli A2 disegnavo quattro vignette! Infine, un'ultima cosa: io sono un ortodosso. Non disegnerei mai al computer. La 'moviola' vera è il disegno, fatto con i pennarelli pantone, che peraltro costano l'Ira di Dio!".
4) Come nasce la collaborazione con il Guerin Sportivo?
"Quando a metà anni '90 le 'moviole' sparirono, fu una delusione pazzesca, non riuscivo a comprendere il motivo della scelta. Mi proposi così come disegnatore a Ivan Zazzaroni, che lasciò aperta una porta, ma non mi chiamò mai. Andai in redazione, a San Lazzaro, ai tempi di Aloi direttore, ma non se ne fece nulla. Magari se ci fosse stato Cucci...Poi il Guerin Sportivo divenne mensile. Nel settembre 2011 vedo le moviole del disegnatore Carlo Tarantini. Mandai così i miei disegni al direttore Matteo Marani, che fu entusiasta. Dal numero di novembre, il n.12 del dicembre 2010, furono pubblicate le mie moviole. Con Marani a fine stagione decidemmo di fare uno speciale, con tutti i gol delle finali di Champions League, ma alla fine declinai. Non so darti una motivazione certa. Potrei dirti che poi non ci siamo più sentiti, che tutto è scivolato via. Ed è finita la mia collaborazione con il Guerin Sportivo. Ma io sono fatto così: ho la fortuna di aver fatto tante cose nella mia vita. Salivo su un treno e scendevo qualche stazione dopo per prenderne un altro. E invece c'è gente che aspetta il treno tutta la vita!".
La mia vita è stata sempre avventurosa, ho vissuto tanto all'estero. Ho pensato di poter vivere come disegnatore di 'moviole', ma non è stato possibile. Prima del Guerin Sportivo, collaboravo con TeleNorba: nella stagione 1995-96 disegnavo i gol del Bari. Li guardavo in bassa frequenza e li disegnavo in cinque minuti, a colori. Ho fatto l'illustratore, il vignettista, il radiocronista, il doppiatore, ho registrato pubblicità. Ho fatto lo speaker, programmi radio e tv, ho fatto anche il telemarketing, il lavoro 'antenato' dei call center. Ho lavorato per una Hot Line per donne e ti assicurano che chiamano tanto! Ho fatto il giornalista senza iscrivermi all'albo, perché non serve a nulla. Anzi, sono onorato di essere un giornalista non iscritto all'albo".
6) Sull'attività di doppiatore hai un aneddoto?
"Sì, dovevo essere la voce italiana di Thorne di Beautiful, l'attore Clayton Norcross. Ma quando ho saputo di 1000 e passa puntate da doppiare ho declinato" (Stefano non voleva legarsi così a lungo a un progetto, visto anche l'evidente metafora del treno della risposta alla domanda n.4, n.d.r.).
7) Oggi invece cosa fai?
"Attualmente collaboro con un mensile del mio paese - Noci gazzettino - che compie 50 anni ed è anche una testata on-line, ma in realtà sono a riposo forzato per un ginocchio ballerino, lo stesso ginocchio che mi ha privato di una carriera calcistica. Scrivo poesie e vorrei pubblicare un libro di poesie illustrate. Infine sto cercando di scrivere un libro autobiografico, ma è il montaggio di questo libro, per usare un termine cinematografico, che mi risulta difficile. Si chiama 'Il vizio', parla di una vita vissuta da funambolo, una vita vissuta appieno, nel bene e nel male".
8) Hai qualche altro aneddoto da raccontare ai nostri lettori?
"Sì, uno legato al periodo in cui vivevo ad Amsterdam. Una volta in un ristorante stavo mangiando, quando entrò una famiglia. Fui colpito dalla bellezza della bambina e iniziai a disegnarla, su un tovagliolo di carta. Disegnai anche la madre. Chiamai il titolare del ristorante affinché desse quel disegno alla famiglia. Il padre fu al settimo cielo. Mi diede 500 fiorini (900.000 lire al cambio), dopo le mie titubanze iniziali, dicendo che l'arte è arte e va riconosciuta".
Ringrazio di cuore Stefano per la bella chiacchierata e per avermi concesso la sua intervista e gli splendidi disegni.
Il poeta del disegno calcistico.
RispondiEliminaCiao Riky.
Verissimo, poeta del disegno calcistico, ma anche poeta a 360°. Magari tra qualche tempo parleremo meglio degli aspetti letterari. Stefano è una personalità veramente interessante e un interlocutore emozionante e affascinante.
EliminaLa storia della California d'Italia non la sapevo.
RispondiEliminaQuindi io vivo in California? Ahahaha
Comunque, belli i disegni e interessante l'intervista.
P.S. Ma il tizio di Amsterdam era super milionario? 900mila lira erano una cifra immensa per un bozzetto su un tovagliolo di carta. Manco lo avesse disegnato Leonardo da Vinci.
Scherzi a parte, quella famiglia conserverà un ricordo bellissimo per sempre.
Oddio, ho sbagliato io XD. Sono 450.000 lire! Pardon. Resta comunque una bella sommetta.
EliminaEh sì, Stefano l'ha definita proprio la California d'Italia :)
Complimenti bella intervista ...
RispondiEliminaGrazie mille :)
EliminaHai detto bene, sono splendidi disegni. Mi spiace per il ginocchio ballerino.
RispondiEliminaE' un personaggio molto interessante, Stefano. Gli ho promesso che parleremo anche dei suoi progetti extracalcistici :)
EliminaUna personalità niente male, particolarissima.
RispondiEliminaRinunciare a Thorne è difficile, è comunque un lungo lavoro assicurato: ma LO CAPISCO.
Sulla sua arte: mamma mia, era l'altroieri e sembrano disegni MERAVIGLIOSAMENTE vintage. Pennarelli, due linee, eppure chiarissimi. BELLISSIMO.
Moz-
Grazie Miki,
Eliminaa Stefano farà molto piacere questo tuo commento. Lui ha voluto evidenziare che il suo disegno è fatto a mano, niente computer.
Complimenti per l'ottima intervista.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Grazie Cav! Buon pomeriggio e alla prossima.
EliminaUn vero artista, sia per la bravura sia per la vita avventurosa :)
RispondiEliminaE che vita, il nostro Stefano 😁!
EliminaAltro colpaccio de Il bazar del calcio! Mi fa piacere che tu abbia realizzato una intervista con un disegnatore che realizzava una qualcosa che ti appassiona così tanto. Addirittura un'ora al telefono! A me si scioglierebbe l'orecchio dopo 5 minuti!
RispondiEliminaMi piace perché non faceva le gambe a palloncino sgonfio!
Legato al passato come me, come il non voler disegnare in digitale e l'associare il numero di maglia a vecchi giocatori, fregandosene dei nuovi!
Addirittura nelle hot-line, fortunato che non sia finito in quelle gay 😂
Stupendo l'aneddoto della bambina al ristorante!
Ma perché "ai NOSTRI lettori"? Deformazione professionale?
Troppo buono...spero di fare altre interviste (le due fatte qui sono i due post più letti!). Dei disegnatori mi manca Baruffi dell'almanacco! Silva e Giovetti purtroppo sono morti. E a proposito di Giovetti, mi hai fatto venire in mente un super aneddoto che dovrò scrivere!
EliminaDevo far leggere a Stefano quella cosa delle gambe a palloncino sgonfio XD.
Sono felicissimo che ti sia piaciuto questo post :)
Ora mi hai messo curiosità sull'aneddoto!
EliminaSì, le giunture di caviglie e ginocchia sembrano dove si lega il palloncino. Quelli lunghi che usano i pagliacci, solo un po' sgonfi. Oppure sembrano un po' le patate giapponesi che si vedevano nei vecchi cartoni 😝
In effetti non è un super aneddoto, ma un super post! Purtroppo non ho foto XD. Spiegazione perfetta delle gambe a palloncino :D
EliminaTi scrivo qui.
RispondiEliminaIl post del 10 agosto non riesco a commentarlo.
Ciao Gus!
EliminaSì ho messo i "non commenti" perché è solo un elenco di formazioni XD, non volevo disturbarvi :)
Bellissima intervista che dipinge un uomo splendido. Il passaggio che mi tengo in tasca?
RispondiElimina“ Ma io sono fatto così: ho la fortuna di aver fatto tante cose nella mia vita. Salivo su un treno e scendevo qualche stazione dopo per prenderne un altro. E invece c'è gente che aspetta il treno tutta la vita!".
Vorrei salire e scendere pur’io, nella vita.
Il libro delle poesie + illustrazioni? 😍 Spero sia già in giro.
E' un grande Stefano...poi dovresti sentire che voce!
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