Ritratti: Franco Baresi: la parabola sempre viva di un fuoriclasse unico (di Claudio D'Aleo)


Narrare di Franco Baresi è come calarsi testa e piedi nella leggenda. Apri l’immenso romanzo milanista da Herbert Kilpin ai giorni nostri e non puoi non fermarti alla ”voce” Franco Baresi. Lì ti alzi in piedi e fai scrosciare gli applausi. Inevitabile. Baresi non è stato Rivera ma dopo Rivera, subito dopo Rivera, a nostro modesto avviso, c’è lui, il degno erede di una “milanistità” senza eguali. Kaiser Franz (così soprannominato per l’eleganza, la classe innata, la grande determinazione e la forza palesate in campo), proprio come Gianni Rivera, ha scritto pagine memorabili e indimenticabili di storia rossonera. Ha esordito nel Milan il 23 aprile del 1978 in Verona-Milan (1-2) quando non aveva ancora compiuto 18 anni  (è nato a Travagliato l’8 maggio del 1960). Ha vinto lo Scudetto della “Stella” con Gianni Rivera. Nel Milan ha giocato dal 1978 al 1997 indossando per 15 anni la fascia da Capitano. Ha collezionato 532 presenze comprensive di 16 gol. Vanta un “palmares” ricchissimo: 6 Scudetti, 3 Coppe Campioni, 3 Coppe intercontinentali, 4 Supercoppe italiane, 3 Supercoppe europee, 2 Campionati di Serie B, 1 Mitropa Cup.  E’ stato Campione del Mondo con la Nazionale nel 1982 e Vice Campione del Mondo con gli Azzurri nel 1994. Sempre in Nazionale ha collezionato 81 presenze e segnato 1 gol.

Oggi Baresi è “brand ambassador” dell’A.C. Milan. Ambasciatore del marchio Milan nel Mondo. Non è poco. Ma non è neppure molto. A Baresi è andata meglio che a Rivera.  Gianni è uscito fuori dai “radar” milanisti non appena è iniziata la grande “epopea” berlusconiana. Un “dimenticatoio” incomprensibile e per certi versi “indigesto”.  A Baresi è stato dato un “ruolo” ben definito. Certo. Ma non “il” ruolo. Almeno non quello che tutti quanti abbiamo immaginato e avremmo desiderato per lui. Rivera come Baresi e viceversa. Grandissimi fuoriclasse in campo, incompresi fuori. Sia l’uno che l’altro avrebbero meritato incarichi e gratificazioni di ben altro spessore. A “casa” loro, nel loro amato Milan. Vice Presidenza e Direzione generale del Club, ad esempio. Protagonisti in Società come lo furono in campo. A Baresi hanno ritirato la gloriosa e mitica maglia numero “6”. Nessuno l’ha più indossata dopo di lui. A Rivera no. La “10 “è stata data a tutti. Anche a Honda (con tutto il rispetto possibile e immaginabile per il giapponese). Visto così tutto diventa ancora più incomprensibile. Quando si parla di Franco Baresi è come se parlassimo delle gesta del “dottor Baresi & mr. Franco”. Tanto schivo, timido, serio, silenzioso e riservato fuori dal campo, quanto condottiero impavido, mai domo e invincibile nel rettangolo di gioco. La sua personalità era devastante. Almeno quanto la sua voglia di vincere. Baresi non è stato soltanto un valido “prosecutore” dei grandi fuoriclasse del Milan.

Baresi con Sacchi

Franco Baresi è stato l’anima e il cuore del Grande Milan Berlusconiano fin tanto che ha vestito la gloriosa maglia rossonera. Condottiero tenace degli squadroni di Arrigo Sacchi prima e di Fabio Capello poi. Il Grande Milan “sacchiano” portava il marchio di Franco Baresi. Il “Piscinin” (altro nomignolo di battaglia) è stato Il miglior “libero” che il Milan abbia mai annoverato tra le sue fila. Certamente uno dei più grandi difensori del Globo. Come Rivera avrebbe meritato il Pallone d’oro. Invece non è stato mai premiato. Non ne ha mai vinto uno. Incredibile ma vero. Lui, fuoriclasse assoluto, difensore fortissimo quasi senza eguali, ne avrebbe meritato non uno ma molti di più. Nel 1989 è arrivato secondo dietro al grande, mitico e fenomenale Marco Van Basten. La carriera di Baresi è stata eccezionale. Di certo non inferiore a quella di altri grandissimi fuoriclasse e pari ruolo del più recente passato: gli indimenticati Gaetano Scirea e Giacinto Facchetti tra i primi. Campioni immensi, mitici e signorili di un calcio che non c’è più. Baresi s’è “sciroppato” due serie B. Mica “quisquilie”. Il suo attaccamento alla maglia ha fatto storia. Baresi ha portato la casacca del Milan prima nel cuore e poi addosso. Baresi è stato “il” Milan in Italia e nel Mondo quando il Milan non poteva essere che lui. Giocargli accanto nove volte su dieci significava eccellere, assurgere al ruolo di difensore granitico, arrivare in Nazionale.

Baresi nella finale del Mondiale Usa '94

Alessandro Costacurta ne sa qualcosa. “Billy” è diventato Costacurta anche grazie a Baresi. Giocare accanto al “Kaiser Franz” era come andare all’Università. Non potevi non imparare. Vederlo giocare era uno spettacolo nello spettacolo. Maestro impeccabile, uomo fiero e coriaceo d’altri tempi. Anche noi magari saremmo diventati difensori insuperabili se solo avessimo avuto il privilegio e l’onore di giocare accanto al grande Franco Baresi. Scherzi a parte, il paragone con  Franz  Beckenbauer (leggendario fuoriclasse e libero del Bayern Monaco e della Germania degli anni ‘70) ci sta tutto. Stessa grinta, stessa classe innata, stessa eleganza. In più la giusta dose di “cattiveria” miscelata ad un furore agonistico tipico dei grandi giocatori.

Franco e Giuseppe Baresi

“Curiosa” e per certi versi molto avvincente la storia dell’altro Baresi, Beppe che, dopo avere “invertito” il percorso del fratello Franco (che fu “scartato” dall’Inter per poi passare al Milan), ha vissuto in maglia nerazzurra diverse stagioni da protagonista. Giuseppe Baresi ha esordito nell’Inter nel 1977 e vi ha collezionato 392 presenze e segnato 10 gol. Con i nerazzurri ha vinto 2 Scudetti, 2 Coppe Italia, 1 Coppa Uefa  e 1 Super Coppa italiana. E’ stato  Capitano dell’Inter. Nel 1992 ha lasciato i nerazzurri per accasarsi al Modena in Serie B per poi ritirarsi in via definitiva a 36 anni nel 1994. Beppe Baresi ha giocato anche in Nazionale, dal 1979 al 1986. Mai fuoriclasse come il fratello ma certamente un buon mediano. Franco Baresi era tutto: libero, difensore, centrocampista. Soprattutto “leader”, “Capitano” nel vero senso della parola. In campo si faceva rispettare da tutti, arbitri compresi. Il compianto Enzo Bearzot, il Mister dell’Italia Campione del Mondo nel 1982,  tentò di farne un centromediano metodista di livello assoluto. Per qualche tempo l’ “esperimento” riuscì. Poi Baresi serviva “dietro” e tornò presto nel suo ruolo naturale: al centro della difesa.

Baresi nella stagione 1992-93
Le sue “chiusure” difensive, quelle “geometrie” da metodista “disciplinato”, il suo incedere sempre a testa alta, quei suoi lanci millimetrici anche da 40 metri a servire il compagno meglio piazzato, le celebri “galoppate”  “palla al piede”, erano molto più che un timbro di fabbrica. Erano la sua impronta sulla partita. Sradicava la palla agli avversari e la trascinava verso l’altrui area di rigore. Togliergli il pallone non era compito agevole per nessuno. In velocità era quasi perfetto, tanto nei rientri in difesa quanto nelle proiezioni in avanti. Rincorreva l’avversario anche nei 20/25 metri e la palla, di riffa o di raffa, gliela faceva sparire quasi sempre dai piedi. Impossibile superarlo. Impossibile prendere il Milan in contropiede. Baresi per anni è stato modello ed esempio, bandiera e Maestro. L’avessimo oggi, saremmo sempre tra i “primi”.  La sua onestà intellettuale , la grande educazione, la caparbietà nel non volersi arrendere mai assieme al rispetto per tutti, avversari compresi, ne hanno fatto un  Fuoriclasse praticamente irripetibile e un Mito indissolubile. Oggi gli siamo profondamente grati. Ma non solo noi. Gli è grato l’intero mondo del calcio. Né potrebbe essere altrimenti.

Claudio D’Aleo

Commenti

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    1. Vero, mi fa piacere che lo sia tale non solo per i milanisti :)

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  2. E' un peccato che a volte le squadre dimentichino i loro "eroi".
    O comunque, se pure non li dimenticano, di sicuro non sanno gratificarli abbastanza.

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    1. Verissimo, Baresi è stato praticamente dimenticato dopo il suo ritiro..nonostante qualche incarico "secondario"..adesso è una figura istituzionale, non ha chissà quale ruolo, ma almeno è tornato alla base :)

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  3. Franco é sempre stato il Suo idolo. Nato nel '60 come lui, fuoriclasse, fedele, rossonero nel cuore e nell'anima.
    Devi smetterla di farmi questi scherzi. Ancelotti è filato abbastanza liscio, ma Baresi porterà per sempre una lacrima con sé.
    E lo diceva anche papà che i vertici non gli avevano reso giustizia come avrebbero dovuto.
    Però, almeno, il 6 sarà eternamente suo.
    Mi dispiace per Rivera. Non sapevo quasi nulla di lui, ma effettivamente avrebbe meritato qualche onoreficenza in più.

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    1. Il 6 sarà eternamente suo: verissimo, 6 per sempre, come recitava l'efficace slogan della sua partita d'addio.

      Bellissimo il fatto che il ricordo di Baresi si incroci con quello di tuo babbo. Bellissimo e commovente <3

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    2. Qui mi pare che tutto il tuo blog si incroci con la vita di papà. Forse dovrei smettere di leggerti, per tutelare il mio umore. :P
      Scherzo.
      Sai bene che parlare di lui è sempre una gioia, sebbene mi dispiaccia ammorbare te e i tuoi lettori. Quindi vedrò di contenermi. :*

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    3. Oh, hai cambiato la foto profilo :D
      Diciamo che ogni tanto qualche post si intreccia con la tua vita: come d'altra parte, molti giocatori e partite vengono ricordate tramite il mio ricordo.

      Nessun ammorbamento, anzi, è bello che anche voi leghiate vostri ricordi a personaggi e storie raccontate da queste parti!

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    4. Penso che Franco Baresi sia uno dei pochi giocatori che mette d'accordo qualunque tifoso di calcio! Un esempio di atleta, di sacrificio (USA 94! Il recupero record da operazione al ginocchio) E soprattutto al suo fianco, nel reparto difensivo, nessuno poteva giocare male: Costacurta, Filippo Galli, Maldini, Tassotti...una buona fetta di ciò che sono diventati credo che la debbano proprio a Franco! E poi è il giocatore preferito di mio suocero (solo un micropelo al di sotto di Gianni Rivera) ed era stimatissimo anche dal mio papà seppur non milanista ma grande estimatore di quel Milan che fu 😊

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    5. Grande il suocero, non finirò mai di dirlo :D.
      Baresi da bambino era il mio mito assoluto come giocatore, anche se ammetto come capitano è difficile scegliere tra lui, Maldini e Rivera!
      Sono tutti nel mio cuore (anche Rivera, pur non avendolo mai visto "in diretta" in azione).

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  4. Già la sola foto di Marco e Franco dice tutto. Il calcio espresso al meglio, nel periodo più bello e ricco.
    Baresi davvero un grande :)

    Moz-

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    1. Quella foto è veramente iconica. Ce l'ho anche in versione ristampata, più grande :D, su un volume speciale uscito qualche anno fa che celebrava le vittorie internazionali del Milan.

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  5. Massimo rispetto per Franz Baresi..ricordo la finale del '94 quando rientrò da un infortunio a tempi record..veramente stoico!

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    1. Leggendario in quell'occasione! Peccato per il rigore :/

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  6. Il Var Umano. :-P
    Quando alzava il braccio, era comunque fuorigioco.
    Scherzi a parte, calciatore adorabile.
    Insieme a Scirea era il mio mito della difesa.

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    1. ahahah bellissima la definizione di "Var umano": in effetti quando alzava il braccio..era fuorigioco! :D

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  7. Eccolo qui il post che aspettavo! :)
    Franco è un mito, Franco non è un capitano: è IL capitano.
    Per me, che ho amato più di ogni altra cosa e di ogni altra formazione precedente e successiva il Milan degli olandesi, vedere la foto di Baresi con Marco Van Basten è troppo bello. Pallone d'Oro e pallone d'argento: meravigliosi!
    Anche se a Franco poi il Pallone d'Oro avrebbero dovuto darlo, primo o dopo... Io ci ho sperato fino alla fine della sua carriera, lo confesso.
    E ho ancora davanti agli occhi le sue lacrime dopo la fine di Brasile-Italia, finale di USA '94, abbracciato ad Arrigo Sacchi... rivelò tutto il suo lato emotivo e umano e io mi commossi con lui. Troppo triste e ingiusto che dopo l'infortunio al menisco, la ripresa a tempo di record per giocare la finale e il superamento dei crampi a fine partita, poi sia stato proprio lui uno di quelli che sbagliarono il rigore :(
    Comunque... hanno buttato lo stampo, inutile dirlo.
    Bellissimo post!

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    1. Grazie Maris per avere apprezzato la fatica del mio amico Claudio :). E' un grande rammarico anche per me: Baresi e Maldini senza pallone d'oro. Una bestemmia, calcisticamente parlando! Anche la stessa finale di Usa '94, avessimo potuto giocarla con Roby Baggio in condizione...per me avremmo vinto!
      Hanno buttato lo stampo, sì!

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  8. Baresi per me è il più grande difensore italiano di sempre, nonostante quel rigore sbagliato ai mondiali del '94. Peccato per il suo passato interista.
    Il ritiro della maglia non l'ho mai approvato, non si può togliere un numero 10, anche se chi lo indossa deve essere all'altezza o superiore del predecessore. E sono uno dei più grandi fan di Totti, per il quale per ora e giustamente nessuno ha il suo numero! Alla Roma hanno provato a ritirare la maglia numero 6 di Aldair ma non è durata molto.

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    1. Ma no passato interista! Fece solo un provino in neroazzurro, ma fu scartato, prima di andare al Milan :P
      Io sono combattuto su questi numeri storici, in realtà: l'erede dovrebbe essere un giocatore formidabile, quasi di pari livello. Quindi prima che al Milan ci sia un difensore di quel livello...anche se Romagnoli e Caldara sono due ragazzi veramente in gamba.

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    2. Errore mio, leggendo veloce non avevo letto si parlasse del fratello!
      Romagnoli per me è stata una delle migliori cessioni/plusvalenze di Sabatini 😄 non ha neanche il mignolo di Baresi! Non ho un'alta considerazione dell'ex romanista, si nota?

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    3. Romagnoli non ha davvero neanche il mignolo di Baresi..ma è un buon difensore. E ancora il tempo è dalla sua parte!

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  9. Diciamo che su questo blog dovrei passarci poco, visto la natura della mia fede calcistica.
    Però Franco Baresi è come Paolo Maldini, come Carletto Ancelotti, Come Marco Van Basten.
    Pur se visti dall'altra parte, da "cugini", è impossibile non ammettere la loro grandezza. E poi, io sono avvantaggiata, li ho visti tutti giocare dal vivo.
    Anche questo post lo farò leggere alla mia metà rossonera.
    Un abbraccio.

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    1. L'amico Claudio condivide con me la fede rossonera, ma ti tranquillizzo: si parlerà anche della tua squadra del cuore :). Male, ma se ne parlerà!

      Scherzo, ovviamente, sul "male". Ne parlerò eccome dell'Inter :)

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  10. Franz Baresi resta un mito. Pochi ricordano però il suo maestro e mentore: Turone. Il vero precursore dei liberi con licenza di Tutto.

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    1. Liberi con licenza di tutto: razza in estinzione! Forse l'ultimo rimasto è ..Bonucci

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