Intervista al disegnatore del Guerin Sportivo Paolo Sabellucci


Cari lettori,
oggi pubblico un'intervista che ho molto a cuore, perché ho intervistato uno dei miei miti assoluti. Paolo Sabellucci, il mitico disegnatore dei gol del Guerin Sportivo, un uomo a cui sono grato perché i suoi disegni sono stati il "fattore" principale che ha fatto crescere, nel sottoscritto, la passione per il calcio.

Tantissimi lettori del Guerin Sportivo si ricordano di Paolo e spero che quest'intervista venga letta da molti, perché il grande disegnatore ci regala tanti aneddoti.


1) Paolo, per me è un onore avere qui sul mio Bazar un altro storico autore e disegnatore del Guerin Sportivo. Immaginiamo che tu sia un grande appassionato di calcio. Per quel che riguarda i disegni, è stato Carmelo Silva a ispirarla? Lo ha mai incontrato?

Per me è un piacere tornare per qualche tempo a quegli anni. Per tutti, arrivati ad una certa età, è gradevole aprire l’album dei ricordi e rivivere col pensiero gli anni dei progetti, delle prime soddisfazioni professionali, il periodo delle prime conferme venute da stimati professionisti. Sono un grande appassionato di calcio, lo sono fin da bambino, tifo (molto poco sportivamente) per una squadra di Milano (galeotta fu una figurina Panini dell’album Calciatori 1969-1970 raffigurante Gianni Rivera). Da allora sono milanista, non ne sono sicuro ma credo che mi scorra sangue rossonero nelle vene. Per quanto riguarda i disegni ovviamente la mia passione mi ha portato a divorare qualunque pubblicazione trattasse di sport e di calcio in particolare. Leggevo Gazzetta e Corriere dello Sport e, ovviamente il fantastico Guerin Sportivo di quegli anni. Allora le moviole erano disegnate dal maestro Carmelo Silva il cui tratto inconfondibile è rimasto, per quanto io cercassi di imitarlo, assolutamente inarrivabile e unico. Sul Guerino, invece, le moviole erano disegnate da un altro grande illustratore, Paolo Samarelli, che si distingueva per un tratto assolutamente personale e per le movenze naturali e fluide dei suoi calciatori. Due grandi e inimitabili disegnatori che non ho mai avuto il piacere di conoscere personalmente, purtroppo.


2) Come e quando nasce la sua collaborazione con il Guerin Sportivo? Mi piacerebbe anche chiederle la sua città di origine, perché sono "dettagli" che non sono mai stati resi noti.

Sono nato e ho sempre vissuto a Bologna. Inutile dire che il disegno e la grafica in generale sono state fin da bambino la mia passione, oltre al calcio ovviamente. Non so bene quando acquistai la mia prima copia del Guerin Sportivo ma ricordo che fu amore a prima vista. Da quel momento non ne persi una copia. Ho nitide in mente alcune copertine di Gustavo Thoeni e quella mitica della vittoria in Coppa Davis contro il Cile per cui posso asserire che nel 1976 (all’età di 15 anni) ero già un lettore fedele del Guerin Sportivo
A quel tempo era il grande Italo Cucci a dirigere la rivista ed è proprio a lui che devo la mia attività di disegnatore di moviole. Stranamente non avvenne al Guerin Sportivo. 
Mi consenta due parole su Italo Cucci. Dalla prima volta che sfogliai una copia del Guerin Sportivo rimasi affascinato da quella rivista. Leggevo estasiato ogni cosa scrivesse il direttore che divenne immediatamente un mio punto di riferimento per ciò che scriveva e per come lo faceva. Era un mix perfetto di sintesi, profondità e stile, condito da una sottilissima ironia. Traspariva la sua profondissima conoscenza del mondo del calcio e non solo. Un vero artista della penna e mio mito assoluto.
A tempo perso mi dilettavo a fare ritratti e caricature di calciatori. Ne feci una di Zico che mi venne particolarmente bene. In preda all’euforia artistica la inserii in una busta e la inviai a Italo Cucci senza nemmeno riflettere, convinto com’ero che mai avrebbe perso tempo a guardarla. Va detto che nel 1982 aveva lasciato la direzione del Guerin Sportivo per assumere quella di Stadio. Quando arrivò una telefonata dalla sede bolognese dell’allora Stadio - Corriere dello Sport non riuscivo a credere alle mie orecchie. Il grande direttore mi convocò in redazione e mi chiese se fossi in grado di disegnare le azioni dei gol. Non mi pareva vero che fosse proprio Italo Cucci a parlare con me. Gli risposi che ci avrei provato senza dubbio e mi affidò immediatamente il primo incarico. Fu entusiasta delle mie tavole e cominciai a disegnare moviole per Stadio-Il Corriere dello Sport. Quando tornò alla guida del Guerin Sportivo, ovviamente, lo seguii con entusiasmo.


3) E' stato assente dal Guerin Sportivo nel campionato 1991-92 e per metà '92. Possiamo chiederle i motivi di questa sua 'scomparsa' che all'epoca mi rese veramente triste? 

Alla fine degli anni 80 avvenne l’evoluzione che più di ogni altra avrebbe sconvolto la nostra società e la mia vita di conseguenza: furono messi in commercio i primi computer. Per un grafico si apriva un mondo di possibilità sebbene la computer grafica fosse ancora a livelli embrionali. Ma nel 1990 avvenne la svolta. Uscì la prima versione di Photoshop e per un grafico come me appassionato di fotografia fu una folgorazione. Non esistevano pubblicazioni che insegnassero ad utilizzarlo per cui cominciai a studiarlo da autodidatta dedicandoci la quasi totalità del mio tempo. 
E’ prassi delle Redazioni dei giornali e delle riviste alternare i direttori. Negli anni 80 lavorai con diversi direttori, Italo Cucci, Adalberto Bortolotti, Marino Bartoletti, Paolo Facchinetti. Filippo Grassia aveva idee diverse sul Film del Campionato. Evidentemente preferiva dedicare l’intero spazio disponibile alle foto anziché ai disegni delle moviole. Il direttore di un giornale ha una responsabilità non solo nei confronti di chi legge le proprie pubblicazioni ma anche (e forse soprattutto) verso il proprio editore, nonché datore di lavoro. Deve fare quadrare i conti e talune spese probabilmente sono giudicate eccessive. Comprendo la delusione che ha provato lei, è la stessa che ho provato io da lettore. Il Film del Campionato era un gioiellino di cui andare orgogliosi, una cronistoria dettagliata che soprattutto nel tempo sarebbe potuta diventare una autentica Bibbia per addetti ai lavori e appassionati. Purtroppo quel momento ne segnò l’inizio della fine.




4) Marino Bartoletti l'ha rivoluta al Guerin Sportivo, nel 1993. Che ricordo ha di Bartoletti?

Come ho detto ho avuto il privilegio di lavorare per diversi direttori. Ho bellissimi ricordi di tutti loro ma due sono stati particolarmente significativi per me: il già citato Italo Cucci e Marino Bartoletti. Italo Cucci ha portato il Guerino ai livelli massimi della sua storia. Gli sarò sempre grato per la grande fiducia che ha dimostrato nei miei confronti e per la bella opportunità che mi ha offerto di poter guadagnare qualche soldo con le mie due grandi passioni: la grafica e il calcio. Marino Bartoletti era un innovatore. Credo di poter dire che il suo Guerino sia stato il più bello di sempre. Ha voluto rimodernarlo cominciando dalla grafica e dando vita a tante iniziative editoriali. Ricordo che ridisegnai ogni inserto grafico, primo tra tutti il Guerinetto che lanciava la penna nel titolo in copertina. Sono molto affezionato a quel Guerino e, da lettore, lo rimpiango moltissimo.

5) Curiosità inevitabile: quale metodo di lavoro impiegava? Come spediva i disegni? Per certi anni ha disegnato tutti i gol di ogni singola domenica. Un lavoro impegnativo.

Per capire il metodo di lavoro bisogna avere la possibilità di ritornare tecnologicamente a quegli anni. Niente computer, niente internet, la mia attrezzatura consisteva in una risma di fogli, una quantità industriale di pennarelli Pantone costosissimi e un riproduttore VHS che per fortuna non mi si è mai inceppato. 
Il Guerin Sportivo era in edicola il martedì mattina contrariamente a qualche anno prima in cui usciva il mercoledì. Le partite si giocavano tutte la domenica pomeriggio, fortunatamente non erano previsti posticipi. Novantesimo minuto era il cuore di tutto. Registravo i gol che spesso erano ripresi da un’unica inquadratura e con immagini confuse anche dalla scarsa definizione delle registrazioni. Mi ritrovavo talvolta a dover improvvisare tocchi sfuggiti o nascosti in quelle immagini e disegnare ciò che io ritenevo di aver visto. Poi, alle 22, arrivava la domenica sportiva con la sua moviola e io cominciavo a tremare. Spesso ho dovuto ridisegnare gol perché dalle diverse inquadrature che utilizzava quella moviola di Carlo Sassi usciva una realtà completamente differente da quella delle immagini di Novantesimo minuto. Allora decisi di disegnare le moviole dopo Novantesimo minuto ma di colorarle solo dopo la Domenica Sportiva. Ma dovevo essere estremamente veloce perché massimo a mezzanotte dovevo essere in redazione con i disegni finiti. Fortunatamente abitavo a pochi chilometri dalla Conti Editore. Ricordo come un incubo una domenica in cui segnarono la bellezza di 33 gol.

6) Negli anni in cui i disegni venivano selezionati, era una scelta sua oppure della redazione del Guerin Sportivo? Perché poi i disegni iniziarono a riguardare gli episodi arbitrali e non i gol?

L’evoluzione nel numero delle moviole che disegnavo andava di pari passo con la visibilità dei gol. Iniziarono ad esserci diverse trasmissioni sportive e conseguentemente gli appassionati potevano vedere e rivedere i gol della domenica un numero illimitato di volte. Le moviole disegnate perdevano la loro veste di illustrazione di un avvenimento di cronaca per diventare un approfondimento. Di qui la scelta di virare talvolta dal gol all’azione dubbi. 


7) Ha conservato i Guerin Sportivo con le sue opere a casa?

Parlando francamente, non ci si arricchisce disegnando moviole, La mia soddisfazione veniva dal fatto di contribuire alla realizzazione di qualcosa di semplicemente fantastico per come vedevo io il Film del Campionato. Condividevo una mia passione e contribuivo a comporre un oggetto che adoravo nel suo insieme. La delusione che provai nel vederlo prima ridimensionato e poi soppresso definitivamente fu tale che misi ogni copia che possedevo del Guerin Sportivo in un cartone in cantina che poi è andato perduto in uno dei traslochi successivi.


8) Per tutti gli appassionati, il mio consiglio è recuperare i 4-5 Guerin Sportivo dedicati al mondiale di Italia '90. Lei disegnò tutti i gol e anche altre azioni. Fu un lavoro 'mostruoso' da parte sua. Ha qualche aneddoto da raccontarci di quel mese di 'fuoco', lavorativamente parlando?

Di Italia 90 ho solo un ricordo che non riguarda l’evento giocato. Come detto, ero un appassionato del computer, beh, mi imbarcai in una impresa mostruosa. Andai a ricercare la cronaca di tutte le partite premondiali e delle qualificazioni. Ho inserito un numero tale di informazioni su un foglio elettronico che il computer faceva fatica a funzionare. Di ogni singolo gol avevo inserito se fosse stato effettuato di testa, di destro o di sinistro, di chi fosse l’assist, se su punizione indiretta chi avesse toccato il pallone a chi tirava, ecc. Il computer in base ai dati inseriti giocava tutte le partite in una sorta di simulazione del Campionato del Mondo, fornendomi, in base alle statistiche anche il nome dei marcatori e del modo in cui aveva realizzato la rete. In questo modo io avevo la possibilità di disegnare la moviola di quella rete. Ricordo di averla portata a Marino Bartoletti ma non ricordo se l’abbia pubblicata o no. Per la cronaca, so per certo che quella simulazione l’aveva vinta l’Olanda e che Van Basten segnò una rete nella finale. Una rete bellissima fra l’altro.




9) Purtroppo gli ultimi disegni sono stati quelli del 1996. Anche in questo caso, come mai si è interrotta la collaborazione con il Guerin Sportivo, visto che il direttore era Italo Cucci, con il quale aveva già lavorato?

Francamente non ricordo per quale motivo non lavorai più per il Guerino dopo il 96 perché io ero concentrato sulla mia attività di fotografo e ritoccatore che nel frattempo cominciava a decollare. Certo è che avevo la sensazione nettissima che si fosse rotto un bellissimo giocattolo e che le moviole stessero via via diventando solo uno sfizio per pochi appassionati e per questo poco interessanti per gli editori. Tele +, Stream e poi Sky hanno fatto il resto.

10) Come nasce l'iniziativa editoriale relativa al libro con i gol di Ronaldo?

Fui contattato da Sartoria Comunicazioni che mi illustrò l’iniziativa editoriale. Mi piacque molto l’idea di lavorare per colui che rappresentava il calcio ai massimi livelli in quegli anni, ovvero Ronaldo, il Fenomeno, e per una grossa azienda come la Nike. Inoltre, l’idea di poter vedere le mie tavole affiancate alle foto di uno dei migliori fotografi sportivi di sempre, Maurizio Borsari mi entusiasmava. Sono felice di averlo rivisto alla serata di presentazione del libro a distanza di tanti anni dal mio periodo al Guerino. 
Di quel mese di agosto, torrido, ricordo le frenetica ricerca da parte mia e di Sartoria di tutti i gol in video. E’ stato un momento molto divertente. Li contavamo e ricontavamo, ne mancava sempre uno. Era un po’ come per i sette nani. 
Ciò che conta è il risultato davvero eccellente e che i ricavi siano stati devoluti in beneficienza eleva ulteriormente l’impresa. 
Ricordo con grande piacere che quando chiesi a Ronaldo di autografare la mia copia del libro lui fece la stessa richiesta a me. 

11) Paolo, oggi di che cosa si occupa? Ci racconti un po' di lei.

Ora la mia attività ha abbandonato carta e pennarelli. Lo dico un po’ a malincuore perché disegnare a mano libera, sia per quanto riguarda le moviole che i fumetti, ha sempre un fascino particolare, quasi romantico, sicuramente nostalgico. Io amo il mio passato per cui non potrebbe essere altrimenti. Sono sempre stato cosciente che di lì a poco tutto sarebbe stato stravolto e che l’avvento di internet avrebbe cambiato le cose per cui ho cercato di cavalcare l’onda fin dall’inizio e non farmi trovare impreparato quando ciò sarebbe avvenuto. Ora sono un fotografo. Un fotografo un po’ particolare perché sono in grado di manipolare la realtà e costruire situazioni e ambientazioni surreali. E’ la naturale evoluzione del disegno. Collaboro con riviste in tutto il mondo ed eseguo fotoritocchi per grandi fotografi. Amo la mia professione perché lascia tantissimo spazio alla creatività e lavorando in proprio posso permettermi di accettare solo i lavori che mi piacciono. 
Qualche settimana fa ho realizzato il mio nuovo sito in cui sono raccolte alcune delle mie realizzazioni, se qualcuno fosse curioso e desiderasse vederle, QUI il link.

Infine vorrei ringraziarla per questo tuffo nel passato assai gradito e per avermi concesso la possibilità di raccontare di persone che ho avuto la fortuna di conoscere e il cui ricordo è sempre vivo in me. E’ anche grazie a queste persone se sono stato in grado di costruirmi un percorso professionale di un certo tipo e pieno di esperienze esaltanti. Se mi concede un piccolo spazio, vorrei augurare a lei e ai suoi lettori proprio questo, ovvero riuscire a far sì che il proprio lavoro sia uno stimolo continuo e divertente. Conosce un augurio migliore?


Commenti

  1. Ormai ti stai lanciando con le interviste :) Anche questa è stata molto interessante e direi anche nostalgica, a ricordo dei vecchi tempi

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    1. Grazie Fabri! Sì, questo è il mio vero nostalgismo :D, ridatemi il Guerin Sportivo settimanale con il film del campionato e le moviole XD.

      Per le interviste ne ho un'altra interessante in rampa di lancio, poi ho idee, ma nulla di concreto :D

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  2. Con le tue interviste, belle, complimenti, imparo cose che non conoscevo. Grazie. Buona giornata Riccardo.
    sinforosa

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    1. Grazie Sinfo! E' un'intervista corposa, ma avevo mille curiosità da soddisfare :)

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  3. che gran bella intervista!!
    e l'intervistato è stato disponibilissimo e loquace!

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    1. Grazie cara! Sì, è stato molto gentile. I due Paolo disegnatori (lui e Samarelli, sul vecchio blog) mi hanno riservato delle belle emozioni :)

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  4. Disegni bellissimi :)
    Sono felice tu abbia intervistato un tuo mito. Immagino la grande emozione che devi aver provato.

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    1. Grazie Dama, è stato così. Sono stato anche un segugio a trovarlo :D.

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  5. Al di là dei ricordi e dei disegni, ci torno, mi ha stupito la questione FOTORITOCCHI di grandi fotografi. Che grandi fotografi sono se devono farsi ritoccare le foto? XD
    Torniamo a noi: leggere Peruzzi è come tornare indietro di 25 anni, così, di colpo.
    Disegni stupendi, sapore d'altri tempi.
    Ma perché anche lui lo chiama Guerino? :)

    Moz-

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    1. Il Guerin Sportivo trae il suo nome da "Il Guerrin Meschino",opera del quindicesimo secolo di Andrea da Barberino. Da Guerrin-Guerrino, Guerin-Guerino :D.
      Grazie per aver apprezzato questo mio lavoro e i mitici disegni ^_^

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    2. Ah ecco, non sapevo l'origine del nome^^
      Ma poi ok che si chiama Sportivo, ma di sport ha solo il calcio, praticamente... :o

      Moz-

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    3. E' sempre stato in maggioranza calcistico: ma negli anni '80 c'era spazio per gli altri sport, in particolare per la Formula 1. C'erano anche i top e i flop per ogni corsa automobilistica della F1 :D

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  6. Finalmente dimostri di essere un bravissimo giornalista e non solo un cazzaro.. :P

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    1. Grazie Claudia, comunque dai, non è male neanche il cazzaro :D

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    2. Ma.. Dipende.. Nella blogosfera ne circolano molti. Vedi il buon Moz, ad esempio.
      Ahahahahaha :)))

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    3. Emanuele è nell'elenco? :D

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    4. Che domande...
      Lui è il numero uno!!! Io invece sono l'unica cazzarA. Ahahaha

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    5. Ho paura di quello che dirà Ema sulla lunghezza dell'intervista :D

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    6. Grazie Gus! A Paolo farà piacere sapere che vi è piaciuta :)

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    7. Eh, è stata una faticaccia leggerla tutta ma le interviste sono così, soprattutto quando si è così coinvolti. Ieri ne ho letta una di Nocturnia, la tua in confronto è cortissima!
      Magari dovevi distanziarla un po' dalla pubblicazione della precedente.

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    8. Eh sì, solo che mi dispiaceva fare aspettare troppo Paolo :), quindi l'ho pubblicata a ridosso dell'altra (pubblicata comunque sull'altro blog)

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  7. Intervista stupenda!
    Mi ha fatto conoscere un autore che, dalle risposte, sembra estremamente competente :)
    I disegni, poi, sono bellissimi (come le foto, ne ho viste un paio eheh)!

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    1. Grazie Kiral :), vedi, alla fine faccio masticare un po' di calcio a tutti. Questi disegni sono bellissimi, ho sempre amato il tratto di Paolo..e l'uso dei colori.

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  8. Se non ricordo male, le sue moviole, sono apparse per qualche tempo anche ne "Il Giornalino"...
    Bella intervista, complimenti!

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    1. Grazie Marco :). Sul "Giornalino" c'erano quelle di Giuliano Giovetti, poi non se se per certi periodi è stato pubblicato anche qualcosa di Paolo :)

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  9. Le gambe a palloncino sgonfio, stupende!
    Un bel lavoraccio, a differenza dell'artista che hai intervistato la scorsa volta, che correva alla stazione a notte fonda, Sabellucci aveva una scadenza più rigida, nonostante stesse vicino la redazione.
    Comunque ammazza che lavoraccio, tra riassunti e moviole, a risoluzione pessima...

    p.s. ovviamente ho letto tutta l'intervista, anche se ho commentato solo questo punto, sono un cavaliere io!

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    1. Grazie Ema! Sì, era davvero un lavoraccio :D! Ma sai che riguardando vecchi filmati dell'Italia degli anni '80 e confrontando con le moviole del collega di Paolo, Silva, sull'almanacco, le azioni erano spesso diverse? In effetti non c'erano tutte le trasmissioni di oggi, quindi l'unica "arma" a disposizione era il vhs per registrare e rivedere.

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    2. Il fatto che sembrino azioni differenti ti fa capire quanto fossero scadenti le riprese che riportava 90° minuto, come ha sottolineato lo stesso Sabellucci.

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    3. E' vero! Ci sono delle immagini riprese tipo da porta a porta, non si capisce un cazzo :D

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  10. Bellissima intervista, anche "prestigiosa" direi :)

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    1. Grazie Mauri :). Prestigiosa e molto affettiva :)

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  11. Un'intervista che riporta indietro nel tempo - specie i vecchiotti come me, che una volta non avevano che radio e disegni per favoleggiare le imprese dei propri beniamini... fantastico salto nel passato e in splendide memorie...
    ora però... voglio un'intervista a CUTRONEEEEEE!!!!! ahahah!!

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    1. Cutrone strepitoso ieri, ci ha fatto esaltare. Grazie anche a te Franco: infatti è stato un bel salto indietro nel tempo :D

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  12. Un complimento e un grazie enorme, perché, di volta in volta, sto leggendo delle cose interessanti e, in modo particolare, lo è questa intervista: bella, nostalgica e piena di contenuti. Mi stai facendo  scoprire, sul calcio, delle cose che mai avrei potuto leggere, in quanto, mai, neanche motivata da curiosità, sarei andata a cercare. Grazie davvero! Continua così e arriverò ai mondiali del 2022 con una preparazione accademica...

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    1. Bellissimo questo tuo commento, Paola, hai veramente toccato il mio cuore :). Sono parole che mi fanno davvero piacere, è un po' la mia mission, parlare di calcio a 360°, raccontare storie, aneddoti, personaggi...Non so se arriverò ai mondiali del 2022, ma di sicuro mi piacerebbe tanto dimostrare alla blogosfera che il calcio non è solo eccessi di tifo, polemiche arbitrali, divi e starlette...

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  13. Scusami, non ho firmato il commento sopra.
    Paola

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  14. Ormai ci hai preso gusto con le interviste, continua così ;)

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    1. Anche a te amico mio segnalo il mio nuovo link :)
      https://caffediriky.blogspot.com/

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  15. Quando sue passioni, il calcio e il disegno, si uniscono! Grazie per questa intervista e per l'augurio finale di Paolo Sabellucci.

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    1. Grazie mille :)
      Però ti volevo informare che mi sono trasferito qui:
      https://caffediriky.blogspot.com/

      Ho avuto un problema con l'account precedente di gmail e mi si sono cancellate tutte le immagini :D

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