Egidio Calloni fu per molti lo “Sciagurato Egidio”. “ Appellativo” “ingombrante” ma al contempo “amletico” come “amletica” e per certi versi “irriverente” è stata la parabola “pedatoria” di questo calciatore bravo ma passato alla Storia come il centravanti “dell’essere “ e/o “del non essere”… un centravanti. “Devastato” e parecchio “deluso” da certi frequenti e (a suo avviso) “imperdonabili” errori sotto porta di Calloni, Gianni Brera, giornalista con la “G” maiuscola che non le ha mai risparmiate a nessuno neppure a un grande fuoriclasse come Gianni Rivera, definì il numero “9” di quel Milan lo “Sciagurato Egidio”. Citazione ”manzoniana” ma “forte” che da quel momento in poi rimase indelebilmente scolpita in tutti gli Almanacchi del calcio e soprattutto in Egidio Calloni.
Calloni è nato a Busto Arsizio il 1 dicembre del 1952. Era alto 180 cm e pesava 73 kg. Ha giocato nel Milan dal 1974 al 1978 dove ha totalizzato 54 reti in 143 partite. Col Milan ha vinto una Coppa Italia nel 1976-77. E’ stato Capocannoniere di quella competizione segnando 6 reti assieme al suo compagno di reparto Giorgio Braglia. Gianni Brera, nella sua “grandezza”, diede corpo e sostanza ad un “quadro” dialettico ben figurato e ricco di contenuti. Un “affresco” “Calloniano” con tutti i fari rivolti verso quei “madornali errori”. Beppe Viola, altro “mitico” giornalista del tempo dirà in telecronaca, per spiegare l’ennesimo gol mancato da Calloni: «Il centravanti del Milan sventa la minaccia». Come dire quasi un… difensore in più per la squadra avversaria. Nessuno dei due fu “paziente” con Calloni. Umanamente lo adoravano. Calcisticamente lo “criticavano”. Entrambi necessitavano delle sfortunate gesta di quel centravanti “grezzo”, mite e umile per innescare con la “maestria” del loro scrivere sapiente le “trame” più pungenti e gustose di “quel” calcio tanto romantico e per molti versi “poetico”.
Egidio Calloni ebbe un enorme merito. Grazie sue prodezze “al contrario” la “satira” divenne da quel momento in poi ingrediente necessario e indispensabile di ogni evento o gesto collegato allo sport e al calcio in particolare. Ci chiediamo ancora oggi cosa mai avrebbero potuto fare, durante le loro celebri trasmissioni TV, gli “eroi” della “Gialappa’s Band”. “Mai dire gol” si sarebbe avvalsa delle “prestazioni” di Calloni utilizzando per la loro esilarante ironia quelle “indimenticabili” gesta. Pensiamo a “Ramarro” Pancev (centravanti dell’Inter) e a Florin “Pippero” Raducioiu (centravanti del Milan). “Parodie” divertentissime. Lui lo “sciagurato Egidio” ha sempre “incassato” tutto con grande sagacia e maturità. Consumò poi la sua “vendetta” sportiva nei riguardi del Milan al “Barbera” in un Palermo-Milan del 21 marzo 1981 in serie B. Il Palermo vinse 3-1 e Calloni firmò, guarda un po’, una tripletta. Nessuna “vendetta” poteva essere consumata meglio e con tanta veemenza.
Sempre Gianni Brera, guarda un po’, lo soprannominò “Callonissett” in assonanza “nuda e cruda” con Egidio Calloni. Blissett fu acquistato dal Wotford di Elthon John. Assieme a lui il Milan portò a Milanello Eric Gerets terzino destro della nazionale belga. Le frontiere si erano appena aperte. Gerets riuscì ad affermarsi e divenne uno die pilastri di quella difesa. Blissett “fallì”. Ci perdoni Luther, ma mai capimmo cosa spinse Farina a piombarsi su questo centravanti “atipico” tra gli “atipici”, impacciato e assolutamente inadatto al calcio italiano. Blissett, in meno di Calloni, patì l’incapacità di fare breccia nel cuore dei suoi tifosi. Calloni non era elegante e neppure risoluto. Però era generosissimo. Lui doveva avere la palla o in testa o tra i piedi. Poi se era in giornata di grazia segnava, altrimenti si divorava reti più difficili da sbagliare che da realizzare. Ebbe la fortuna di giocare accanto a Gianni Rivera che gliene tolse eccome di castagne dal fuoco mettendolo sempre o quasi sempre in condizioni di segnare. Leggasi palla davanti ai piedi o in testa davanti alla porta. Calloni giocò anche con “cavallo pazzo” Chiarugi. Anche quello è stato un gran bel Milan. Un Milan che è giusto ricordare.
Claudio D’Aleo
Foto dalla mia collezione di Guerin Sportivo
Ricordo Calloni. Una punta imprevedibile che segna solo quando è complicato, ma
RispondiEliminaa porta vuota cicca il pallone.
Ecco, è uno dei lati belli del calcio. Un calciatore che sbaglia cose facili e segna gol belli.
EliminaRicordo il Kluivert del periodo milanista. Qualche prodezza e tanti errori clamorosi.
Ricordo benissimo il Raducioiu citato da Claudio nel post.
Velocissimo, faceva impazzire i difensori. Ma sbagliava un sacco di gol.
Addirittura "sciagurato"?!? La stampa può essere crudele! Comunque a me sembra un personaggio da ricordare, molto più innamorato dello sport di altri che in tempi più recenti hanno cercato quasi solo la gloria che può dare il pallone.
RispondiEliminaIl giornalista Brera non le mandava a dire eh :D, ma Calloni penso che ora sorrida di quel soprannome. Poi è un giocatore che non ha mai tirato la gamba indietro, quindi si è guadagnato il rispetto di tifosi e di avversari.
Elimina"Sciagurato" era, come ben scritto nel post, una raffinata citazione manzoniana ("lo sciagurato Egidio" era il fidanzato della Monaca di Monza, nei Promessi Sposi)
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EliminaEsattamente Giuseppe :) (benvenuto a bordo!)
EliminaQuanti virgolettati in questo articolo :)
RispondiEliminaComunque a me i soprannomi piacciono, e a volte fanno la storia - nel bene e nel male - di un personaggio.
Giuro che ho pensato la stessa identica cosa.
EliminaIo per prima utilizzo spesso il virgolettato, quasi a voler giustificare un determinato pensiero per non incorrere nel moralista rompiballe di turno.
Dovrò imparare a fregarmene, prima o poi.
A Claudio piace usarlo :D, ma ammetto che anche io le uso spesso.
EliminaMi gasava molto il soprannome virgolettato dei giocatori argentini nel mitico videogioco pc calcio, tipo
"El Diablo" Monserrat :D
oppure Carlos Fernando "Mono" Navarro Montoya ^_^
Lo ricordo per via della Giallappa's..ma la suo autobiografia "Io proprio io", che davano in premio al vincitore del Pippero, esisteva, o se l'erano inventata loro? :D
RispondiEliminaChe aneddoto che hai tirato fuori! No, ovviamente non esisteva :D
EliminaUn bel calcio romantico, oggi si parla solo di introiti, ma poco di sport.
RispondiEliminaSaluti a presto.
A proposito di calcio romantico
EliminaLa maglia del Milan del prossimo anno sarà identica a quella indossata da Calloni in questa foto, con le strisce strette!
Invece quella della Juve, gira voce e immagini di solo 2 strisce, speriamo di no.
EliminaConfermo..metà bianca e metà nera con rifinitura rosa..l'adidas purtroppo ultimamente perde colpi per via del suo marketing aggressivo. E lo dico con tristezza perché per me sono sempre stati i numeri uno per le maglie!
EliminaHo amato Calloni, nonostante tutto. Tu parli per sentito dire o al massimo coi filmati di repertorio, ma io l'ho vissuto... Libera e Calloni erano i gemellini del gol a Varese, uno finì all'Inter e l'altro da noi. Al tempo avrei preferito destinazioni inverse... ma Calloni si fece comunque voler bene, non fosse altro per quel gol pazzesco a Roma...
RispondiEliminaSì io personalmente conosco poco questi giocatori...Claudio invece li ha visti anche lui 'in diretta'...Io mi rifaccio con i giocatori da fine anni '80 in poi :D
EliminaE non dimentichiamoci che dopo Calloni arrivò anche Chiodi ! :-)
RispondiEliminaahahha! Ma oggi tutti questi giocatori si sono rivalutati, grazie ai vari Matri, Lapadula, Torres...ahha
EliminaMi ricordo di Calloni solo per via della leggenda scomoda che si è portato dietro, cioè quella di calciare alle stelle palloni che avevano solo bisogno di essere appoggiati in rete.
RispondiEliminaMi ricordo bene invece di Blissett.... che faceva il "paio" con Juary, l'altro grande bidone milanese, di sponda nerazzurra, di quei primi anni Ottanta...
Io non ho visto "dal vivo" nessuno dei tre...
EliminaMa quando ero piccolo si parlava di Blissett e Calloni come i due attaccanti più scarsi della storia del Milan :D. Bei tempi: adesso l'elenco è aggiornato ed è bello lungo...
L'elenco è bello lungo ma, fidati, i vertici espressivi di Juary e Blissett non sono mai più stati raggiunti.
EliminaMi fido di chi li ha visti dal vivo :D
EliminaNonostante il mio essere anticalcio, ogni tanto passo da te... articoli come questo ci raccontano di uno sport diverso da quello di oggi, più vero, genuino. Non è un caso che Calloni sia entrato nell'immaginario popolare, grazie anche alla prosa fantasiosa e sopraffina di Brera, uno che avrebbe saputo rendere avvincente anche la cronaca di un torneo di bridge :)
RispondiEliminaCiao Mick!
EliminaBeh, il calcio è fatto anche di storie curiose! E di maglie bizzarre :D.
Butta pure un occhio, non ti deluderò ;).
Anche se la tua selezione del venerdì..è il meglio :D
Ehm..ehm... Posso ricordare che il buon Egidio fece poi "piangere" il Milan in Coppa Italia quando giocava col Palermo? Non ho la presunzione di dirlo io che nemmeno ero nato, ma un ottimo divulgatore qual'è Sergio Taccone.
RispondiEliminaPer parte mia personale aggiungo che sono felice di averlo avuto come "secondo" di un certo Paolo Rossi qui al "mio" Perugia: stagione 1979/1980 😊😊 e il suo "exploit palermitano" avvenne appena dopo la suddetta esperienza 😉
Infatti Calloni non era così sciagurato :D.
EliminaE poi oramai altri attaccanti, in tempi recenti, hanno oramai offuscato il suo mito al contrario :D.