#Libri: Le corna del Diavolo, il libro sul Milan berlusconiano


"Le corna del diavolo", edito da Kaos Edizioni, è uno dei libri scritti da Carlo Petrini, ex calciatore, scomparso nel 2012, che si è contraddistinto per le sue posizioni polemiche e critiche verso il sistema calcio, per la sua forte denuncia verso malaffare, corruzione e il doping dilagante nell'ambiente calcistico.

Il libro è un'accurata ricostruzione dell'epopea del Milan di Sivlio Berlusconi.

Da tifoso milanista, ho letteralmente divorato le 291 pagine de "Le corna del diavolo". L'autore non intende mettere in dubbio il valore di giocatori e di una squadra che hanno scritto pagine di storie del calcio. Vuole semplicemente "smitizzare" alcuni aspetti, criticando una accondiscendenza sconfinante nel servilismo da parte dei media sportivi.

L'attenzione di Carlo Petrini è concentrata sul patron del Milan, il Cavaliere; sulle sue strategie, a inizio anni '80, finalizzate a potenziare il suo circuito televisivo, attraverso il calcio, in modo da far concorrenza alla Rai. L'autore evidenzia quanto i soldi di Berlusconi abbiano cambiato - in peggio - il calcio italiano. C'è un ampio spazio anche alla politica: la nascita di Forza Italia, la propaganda che vedeva protagonisti non solo i personaggi televisivi - celebre l'appello di Iva Zanicchi in diretta televisiva che invitava gli spettatori a votare Berlusconi alle elezioni - ma anche dagli stessi calciatori, Daniele Massaro e Filippo Galli (note le sue simpatie per Mussolini, espresse in un articolo su Forza Milan del 1989) su tutti, calciatori che giravano con la spilletta di Forza Italia sulla giacca. La propaganda "sportiva" invece era centrata su questo principio: quando il Milan vinceva, era merito di Berlusconi; quando perdeva, le colpe erano di tutti gli altri e Berlusconi spariva. Anzi, era colpa della politica, che impediva al Cavaliere di seguire il Milan come ai tempi d'oro. La realtà è invece ben nota ai tifosi rossoneri: il disimpegno economico rispetto agli "anni d'oro". Anche perché, come sottolinea l'autore, nella fase iniziale della sua presidenza Berlusconi ha sperperato tanti soldi nel calcio, per poi criticare chi provava a competere a suon di miliardi. Il riferimento è alle sirene da Barcellona per Van Basten e Gullit, al momento di rinnovare il contratto con il Milan, e all'asta che ne fu la conseguenza.

E' la riprova che Berlusconi non sopporta la concorrenza e il libero mercato:  perché è vero che nessuno può competere con lui a colpi di miliardi, però lui vuole sborsarne il meno possibile.

Ne "Le corna del diavolo" viene affrontata naturalmente una pagina "nera" della storia del Milan, il ritiro dal campo nella gara di Coppa dei Campioni del 1991 a Marsiglia, ma anche altri momenti in cui la squadra rossonera non ha brillato per sportività, come l'episodio della rimessa laterale non restituita in un Atalanta Milan di Coppa Italia del 1990 (e grazie a quella rimessa non restituita, il Milan segnò il gol qualificazione).

In merito alla serata di Marsiglia, Petrini sottolinea che la decisione presa da Galliani con il placet di Berlusconi (Galliani: "La mia decisione di ieri sera è stata pienamente avvallata dal Presidente") divenne una decisione di Galliani presa all'insaputa di Berlusconi. Il Milan uscì così con un comunicato dove si riconosceva la vittoria dell'avversario, in sostanza si chiedeva scusa per quanto fatto quella sera.

Il comunicato è firmato nero su bianco "il presidente Silvio Berlusconi" perché il  messaggio sia chiaro: è stato tutto un equivoco, e comunque la porcata l'ha fatta Galliani, però adesso l'intervento del leale e sportivo Presidentissimo ha rimesso le cose a posto.

Da rimarcare la "smitizzazione" di Franco Baresi: l'autore ovviamente non nega il valore dello storico capitano come calciatore, né il suo ruolo di bandiera, ma punta il dito su alcuni "scivoloni" extra-calcistici e su alcuni comportamenti sopra le righe.
Così, appena il Milan va in vantaggio, il capitano provoca il pubblico facendo il gesto dell'ombrello, e non ancora contento si rivolge agli ultrà della curva mettendosi una mano sull'uccello. Proprio un modello, un esempio per i giovani.
Innumerevoli gli spunti di riflessione che offre questo libro. Il rammarico è che Petrini non abbia potuto vedere con i suoi occhi lo sfacelo degli ultimi 5 anni del Milan berlusconiano. Di argomenti di discussione e di scheletri negli armadi (vero Adriano e Silvio?) ce ne sarebbero stati davvero tanti, così tanti da potere scrivere senza problemi "Le corna del Diavolo" volume 2.

Commenti

  1. Insomma, mi pare di capire che è sempre colpa di Berlusconi...
    Nulla di nuovo sotto questo cielo. Ahahah
    Però degli scivoloni di Baresi non sapevo nulla.
    Lo avevo sempre immaginato con un Maldini. Bravo, mite e con pochi grilli per la testa.
    Ma quello dei grilli è un altro partito. Non facciamo confusione.. :P

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    1. Beh il libro non si appiglia ad argomenti da bar sport o bar della politica, è molto molto dettagliato.
      Su Baresi sai come la penso: per me è un mito totale.
      Però quella cosa dei gestacci la ricordo bene :D
      Poi per carità, son uomini, non santi!

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  2. E' un libro importantissimo da trovare al più presto e leggerlo.
    Ci sono verità nel mondo del calcio che possono ridimensionarlo
    per quello che è. Un gioco che non può cambiare la nostra vita.

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    1. Non è l'unico libro della Kaos Edizioni: ci sono altri volumi dedicati anche alla tua juventus, ma pensa. Gli stessi scudetti di Verona, Sampdoria e Napoli sono passati al setaccio.
      Hai detto una cosa sacrosanta: è un gioco, non può cambiare la nostra vita.

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  3. E' molto interessante questo libro che in effetti mette in luce alcune verità più nascoste di quella che cmq è stata un'era d'oro per il Milan. Dello scivolone di Baresi (alludo ai gestacci) non ne sapevo nulla, non me lo sarei mai aspettato da lui.

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    1. Peraltro dal punto di vista strettamente sportivo non c'è nulla che venga messo in discussione nel libro, non vengono messe in dubbio vittorie e risultati conseguiti.
      Per me la chiave del libro è proprio tra le cose che ho rimarcato:
      Berlusconi ha speso tantissimo (inizialmente) poi si è lamentato di chi voleva spendere altrettanto.

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  4. Non so per quale assurda ragione, ma avevo in mente una verità tutta mia che mi faceva credere che almeno nel calcio il Berla avesse messo tutta la sua passione e un impegno costante e serio.
    Diciamo che il "calcio" lo sto scoprendo veramente solo da quando seguo te. Non so se il libro lo leggerei mai... eheheheheheh - mi perdoni, vero?

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    1. Il Berlusca è questo: diciamo che il sospetto che abbia usato il Milan per ragioni politiche non è un sospetto, ma è una certezza :D.
      Il libro no, deve essere letto da appassionati in senso stretto :D.

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  5. Proprio non gliele ha mandate a dire :D e devo dire che questo approccio analitico e anche un po' duro a me piace. E' un libro che leggerei e che troverei interessante, pur non essendo milanista e seguendo poco il calcio in generale.

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    1. E' uno scrittore duro e senza troppi vezzi.
      Io ho diversi libri di Petrini e sono tutti così.
      Un personaggio che ho amato.

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  6. Non sapevo il comportamento di Baresi..d'altronde l'ha fatto anche recentemente CR7 :D Può capitare nella foga e nell'euforia sportiva di fare certi gesti.. Ricordo i primi anni "spendaccioni" del Berlusca, i vari giocatori comprati anche solo per toglierli alle altre squadre tanto che potevano farci 2 squadre competitive

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    1. Esatto, famoso il caso di De Napoli, preso per giocare una spicciolata di partite...
      Ci sta ovviamente il gestaccio: anche se la smitizzazione di Baresi si basa anche su altri argomenti extracalcistici :D

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  7. Un libro ricco di segreti e molto interessante.
    Sereno pomeriggio.

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  8. Uh, questo mi interessa un sacco.
    Certo, esce sull'onda lunga antiberlusconiana di quel periodo (che alla lunga ha fatto ancora più danni di Silvio: partiti col V-DAY, si è arrivati al Movimento 5 Stelle... argh).
    Però interessante: sono consapevole del fatto che Silvio abbia distrutto (o destrutturato) il calcio italiano, agendo a livello imprenditoriale.
    Poco male per il calcio, comunque ambiente ricco di merda (Silvio è un pivello in confronto a molto altro che succede nelle federazioni tutte); se ha migliorato le sue tv ben venga, lo ha fatto spesso sulla pelle di sottosviluppati tifosi da bar.
    Ma cosa successe di preciso a Marsiglia?

    Moz-

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    1. Diciamo che Petrini era più un antisistema in generale...e sì, anche un antiberlusconiano inevitabilmente :D (condivido però quello che evidenzi sull'antiberlusconianesimo, che ha fatto danni). Sul miglioramento delle tv in realtà c'è stato qualche "giro losco".
      A Marsiglia successe ciò: Coppa di Campioni, a Milano il Milan pareggiò 1-1 con il Marsiglia. Al ritorno già lo 0-0 eliminava i rossoneri, ma il Marsiglia fece gol. A fine partita un riflettore si spense, lasciando parte del campo al buio. Poi si riaccese (in parte). A quel punto il Milan si ritirò, sperando di vincere a tavolino.
      Perse 3-0 a tavolino e fu squaliicato un anno dalle coppe :D

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    2. Sinceramente non ho capito: il Milan si ritira e SPERA di vincere a tavolino nonostante l'inferiorità di punteggio? :o

      Moz-

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    3. Esatto, perché sperava nella colpa del Marsiglia...la partita non si era potuta concludere regolarmente per colpa loro XD

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    4. Hai detto bene: che fessi, Adrianone e Silvio :D

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  9. Baresi che fa i gestacci proprio non me lo immagino!!! :D

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  10. Il Milan è stato grande con Berlusconi, che poi lo ha portato allo sfascio.. come fa un po' con tutto.
    Per me capitolo chiuso.
    E stasera pizza e cinema... soffro troppo... ;)

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    1. Mi sa che fai bene..all'oscuro di tutto..solo il risultato.

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