La scure di Zagor: calcio italiano, dalla crisi non si esce (di Claudio D'Aleo)


Il  nostro calcio  è indietro anni luce rispetto a quello delle  “consorelle” internazionali. Inutile nascondersi dietro il classico dito. Da troppi anni “arranchiamo”. Da troppo tempo non siamo capaci di tenere il passo delle migliori formazioni europee. La Nazionale non vince nulla dal 2006. Vive una crisi tecnica e di ricambio generazionale di non poco conto. Con Mancini tiepidi segnali di cambiamento. Speriamo bene. La nostra migliore squadra di club continua ad essere la Juventus. Compagine appena eliminata dai ragazzotti dell’Ajax ai “quarti” di Champions League. Qualcosa non quadra. Con l’acquisto di Ronaldo e il rientro alla “base” di Bonucci, a Torino erano convinti d’aver colmato  il “gap” che li teneva distanti dai Trofei e dai traguardi internazionali che contano. Non è stato così. Il Napoli, la migliore “inseguitrice” dei bianconeri juventini, in Europa non riesce a mettere il proprio sigillo. Né in Champions League né in Europa League. Non può essere un caso. Più di una riflessione bisognerebbe farla. Da cosa  dipenda questo malessere lo si può intuire. Non siamo competitivi. Questo è certo. I nostri Club non tengono il passo delle migliori formazioni degli altri Paesi. Inglesi, spagnoli e tedeschi ci surclassano da anni. Per alcuni analisti il ritardo sarebbe di natura prettamente tecnica e “strutturale”; per altri di natura economica. Di fatto non vinciamo nella da troppo tempo. Il che andrebbe corretto prima possibile. Urgono “contromisure” adeguate. Questo è poco ma sicuro.

UNA QUESTIONE CULTURALE-TECNICA. Se le lacune fossero di natura “tecnica” non ci spiegheremmo come mai i nostri allenatori siano tra i più corteggiati al mondo. Non solo Sacchi e Capello, ma anche Zaccheroni, Guidolin,  Lippi, Ancelotti , Conte, Sarri. Presto sarà il turno di Max Allegri.  I nostri tecnici sono “ricercatissimi”.  Il nostro calcio rimane uno dei più “godibili” in senso assoluto. Anche dal punto di vista economico le “porte” sembrano girevoli e mai “fisse” verso un solo  “punto” d’analisi. Vero è che Nazioni più progredite in tal senso come la Spagna o l’Inghilterra hanno dettato e dettano legge in Europa e nel Mondo riuscendo ad avvantaggiarsi delle prestazioni sportive dei calciatori più forti in assoluto. Ma è anche vero che prima era stata l’Italia a “maramaldeggiare” al riguardo. Maradona, Zico, Falcao, Cerezo, Matthaeus, Platini, Boniek e chi più ne ha più ne metta. Tanti fuoriclasse hanno inorgoglito e arricchito anni addietro il nostro torneo. Calma e gesso. Diceva G.B. Vico che tutto torna. Se tu offri il palcoscenico migliore, di conseguenza ti ritrovi gli attori migliori. Il tempo toglie ma se stai attento ti restituisce ciò che ti ha preso. Un ragionamento che non fa una grinza. Servirebbe una cultura sportiva moderna e competitiva che al momento manca. E servirebbero pure uomini in gamba come Artemio Franchi e Italo Allodi. Se ancora li rimpiangiamo un motivo ci sarà.

MANCANO LE GUIDE DEL PASSATO. Nel nostro bel Paese registriamo lacune che ancora non siamo riusciti a colmare. Come detto ci mancano parecchio gli Artemio Franchi e gli Italo Allodi d’un tempo. Ci mancano, cioè, i manager in grado di “proteggerci” e di  restituirci la visibilità e il prestigio vantati gli anni scorsi. Senza nulla togliere a nessuno sono assenze che hanno pesato, pesano e continueranno a pesare. E questo sia a livello di “Governo centrale” sia a livello di Governo “periferico”. Il nostro calcio manca di guide forti e sicure che sappiano far valere le nostre ragioni e il nostro blasone nelle Sedi istituzionali opportune. Da quando Artemio Franchi è scomparso il nostro peso a livello di politica calcistica e sportiva internazionale è calato vertiginosamente senza mai più recuperare il terreno perduto. Questo è un dato di fatto lampante e e poco discutibile. Stiamo provando a recuperare, per carità,  ma siamo ancora lontani. D’altro canto un manager come Italo Allodi manca in ogni squadra di Club. Competenza e compostezza non li improvvisi dall’oggi al domani.  Servono risorse anni di studio. Coverciano rischia di rimanere un caso isolato. Quella  Scuola andrebbe potenziata e arricchita. Magari “parcellizzata” in altre strutture di pari valore. L’impressione è che anche nel calcio si studi poco e si investa poco in strutture e  cultura. 

QUESTIONE VIVAI. Non solo “mezzi” ma anche “investimenti”. Da noi latitano vivai forti e duraturi. Atalanta e Torino non bastano. Non tutte le nostre Società vantano vivai all’avanguardia e in grado di rifornire sistematicamente le prime squadre. Messi non è stato acquistato dal Barcellona. Messi è cresciuto nel vivaio del Barcellona. Scusate se è poco. Per gestire vivai importanti serve un movimento calcistico importante. Servono risorse a più livelli, specie economiche. Servono scuole sportive adeguate. I giovani non vanno solo “cresciuti” ma valorizzati e aspettati. Da noi la pazienza è mera utopia. Si vuole tutto e subito. Guardiamo in casa d’altri con umiltà e “prendiamo” il meglio per noi. Coltivarsi non è mai un peccato.  I nostri Stadi sono vecchi come il “Cucco”. E’ evidente che uno stadio moderno e a misura di “tifoso” e di “famiglia” possa procurare e garantire alle Società di appartenenza quei ricavi e quei fatturati indispensabili per potersi meglio gestire nel panorama calcistico mondiale. Da noi solo la Juventus ha uno stadio di proprietà. La Juventus si aggiudica lo Scudetto da otto anni a questa parte; è l’unica Società in Italia in grado di reggere l’urto dei più forti Club europei. La Juve investe. L’affare Cristiano Ronaldo lo dimostra ampiamente. Non solo. La Juve ha da anni i giocatori migliori. Non è un caso.

Claudio D’Aleo

Commenti

  1. Che cazzo dice D'Aleo. L'Aiax che potrebbe vincere la finale di Champions , la chiama squadra di ragazzotti.
    In Italia non si curano i vivai e non si insegna calcio, ma i trucchi del calcio, come buttarsi per terra, perdere tempo quando si vince, fare falli inutili e nascondere il piede.

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    1. Beh dai ragazzotti non è dispregiativo :), è un po' come dire "Baldi giovani".
      Di sicuro l'Ajax non è una corazzata stile Juventus, Barcellona, Real Madrid, Bayern Monaco, Psg, Manchester City, Liverpool (non cito Chelsea, Tottenham, Arsenal perché le ritengo inferiori).
      In Italia non c'è molta cura dei vivai: troppi stranieri anzitutto.
      In questo caso mi tocca essere Salviniano, ahahha!

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    2. Comunque vero, nei vivai si insegna a vincere usando quei trucchi...Servirebbe più cultura sportiva, appunto.

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  2. Disaamina perfetta e se laa juve che è di gran lunga la squadra italiana più forte fatica in Champions è chiaro che Napoli, Inter, Milan, Lazio, che sono molto più distaccate in classifica facciano ancora più fatica e soffrano molto di più in campo internazionale. Il nostro calcio è lento, corriamo poco rispetto ad inglesi e spagnoli per esempio e questo è l'altro problema. Poi il peso politico è una questione ancora aperta ma forse vale di più per la nostra nazionale a mio avviso. E poi ci vogliono tanti campioni, Ronaldo da solo non basta.

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    1. Paradossalmente io vedo il nostro calcio ancor più in difficoltà di un anno fa.
      La Juventus ha bisogno di rinnovare la propria rosa.
      L'Inter non ha fatto grandi passi avanti rispetto a un anno fa.
      Milan, Lazio e Roma sono peggiorate e non di poco.
      I talenti sbocciati nella prima parte di stagione sono peggiorati nella seconda parte di stagione: Chiesa e Zaniolo, tanto per fare due nomi.
      C'è l'Atalanta, come piacevole eccezione.

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  3. In Italia si parla tanto, ma di fatti ben pochi. Il nostro calcio non si è mai rinnovato oppure ogni proposta viene abortita in partenza. Non è solo una questione economica, basta pensare all'Ajax, che frutto della propria programmazione è quasi in finale di Champions.
    Saluti a presto.

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    1. In Italia c'è scarsa programmazione.
      Nei vivai troppi stranieri e non viene insegnato a giocare a calcio, ma a calci.
      I nostri allenatori non riesco a essere maestri di calcio.
      La filosofia del risultato a tutti i costi funziona solo se puoi permetterti i migliori campioni.

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  4. Suppongo che anche il calcio sia l'ennesima espressione di un paese che zoppica su tutti i fronti... Cosa salviamo oramai in Italia?

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    1. L'arte..specie se si investisse di più sul settore cultura :P

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  5. La nostra Nazionale sta sicuramente arrancando. La seguivo volentieri ma negli ultimi anni mi è un po' passata la voglia. Manca un po' di grinta.
    E poi a me piaceva Cannavaro.

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    1. La nazionale ha stufato anche me..c'è così tanta overdose di calcio che anche le partite delle nazionali aggiungono troppo a una tavola già imbandita...
      Anche se i mondiali sono sempre un bel vedere.
      Cannavaro un gigante dal calcio italiano :)

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  6. Ogni volta che qualcuno cita i mondiali del 2006, ripenso alle settimane di studio per la mia maturità, e a quel ragazzo che mi faceva battere il cuore (il mio primo vero amore), con cui guardavo le partite, abbracciati nel suo salotto, tra una coccola e l'altra.
    E sì, ci perdevamo molte azioni, ma non vorrei divagare troppo.
    Però mi intenerisco quando mi viene in mente tutto ciò.
    Quindi grazie a te e a Claudio per avermici fatto pensare, e scusatemi per la digressione.

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    1. Invece è uno spunto di riflessione interessante: un anno fa senza mondiali si è perso un momento di aggregazione sociale molto importante.
      Vero, nel tuo caso è una "cosa a due".
      Ma il mondiale è stata una divertente cornice, un momento che avete condiviso.

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  7. C'è da lavorare moltissimo sui vivai, magare dare piu fiducia ai giovani italiani ... io apprezzo l'dea Milan di partire dai giovani, ci vuole molta ma molta pazienza.

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    1. Infatti io approvo i progetti che ha Eliott per il Milan.
      Ci vorrà tempo per tornare al vertice, ma tanto è inutile piangersi sul latte versato (gli ultimi scandalosi anni di Berlusconi e il fantasma cinese).

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  8. Sono uscito debilitato dai 95 minuti di ieri sera...eppure ho visto cose anche decenti, in mezzo a notori disastri.. e vinciamo con due gol di uno che non avrei fatto giocare, ed un altro che non avrei fatto subentrare...
    Questione tecnici ricercati: il culo di Allegri è biblico.

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    1. Bella partita ieri, il manifesto del milanismo di adesso.
      Giocatori considerati come bidoni e rubasoldi (Abate, Zapata, Borini e Mauri) che danno tutto. Se tutti i giocatori avessero la voglia di Borini..
      Piatek che non è in forma, ma che lotta come un leone e si incazza con i compagni che dormono.
      Gigio stratosferico.
      Momenti di buon gioco corale e altri di paura, blocco mentale, distrazione.
      Le note dolenti sono purtroppo Bakayoko e Paquetà, nel caso di quest'ultimo è vero che l'arbitro lo ha provocato, ma quando prendi il fallo, cadi e 'sta zitto, protesta solo dopo..non prima.
      Leonardo ha parlato benissimo, su Bakayoko e su tutto il resto.
      Sono fiducioso, voglio fortemente il quinto posto che significa sicuramente Europa League senza preliminari. Bertolacci, Montolivo..può anche essere il loro momento. Hanno le gambe e la mente fresca, questo conta. La Fiorentina è in disarmo, il Frosinone è retrocesso, la Spal salvissima (ma vuole arrivare ultima..nella colonna di sinistra :D). Con 9 punti siamo quinti, ma sarà dura fare quattro vittorie conscutive. Speriamo la Juventus ci dia una mano non regalando la vittora alla Roma e che il Torino non faccia filotto.

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  9. Se magari la smettessimo di gufare le squadre italiane forse qualcosa la si vince..

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    1. Piu' che gufaggio, è questione sicuramente di una serie A dalla scarsa competitività, di una scuola italiana che fatica a ritrovarsi dopo decenni di giocatori di primissimo piano, di una preparazione fisica non sempre all'altezza al confronto con quella di squadre di altri paesi.
      Tanti juventini stanno criticando la preparazione fisica dello staff di Allegri. Le stesse critiche che leggevo scritte dai tifosi milanisti, quando Allegri era l'allenatore rossonero.
      Tuttavia io continuerò a ribadire il mio mantra: serie A a 18 squadre :). Quattro partite sembrano poche, ma intanto togli gli inutili turni infrasettimanali.

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