Sex files: arbitri donna. Quella baciata dal calciatore e quella che fece la doccia con i calciatori

L'arbitro donna italiana nelle foto pubblicate sul Guerin Sportivo dell'epoca

Nel 1996 fecero scalpore due vicende, nell'opinione pubblica calcistica, con protagoniste due arbitri donne, in tempi in cui era rarissimo vedere i "fischietti rosa".

La prima accadde in Italia, durante una partita della Seconda Categoria veneta. I giornali raccontarono che un calciatore fu espulso perché, appena ammonito, diede un bacio alla guancia dell'arbitro donna, una ragazza ventenne. Il fatto fece molto scalpore. "Ma come, un cartellino rosso per un gesto fatto senza malizia, lo stesso provvedimento preso per chi in campo si macchia di falli e comportamenti anti-sportivi?".

Il Guerin Sportivo fece chiarezza sulla vicenda: il calciatore fu espulso per doppia ammonizione, ma solo dopo il secondo giallo baciò l'arbitro. Un gesto di cortesia, di scuse. L'arbitro, intervistato, disse: "Non me lo aspettavo e comunque non era un gesto provocatorio". Tanto più che quel bacio non andò neppure a referto.

Sullo stesso Guerin Sportivo fu pubblicata la seconda notizia legata a un altro arbitro donna, una 41enne inglese che calcava i campi dilettantistici, commessa part time, madre single di quattro figli (tre maggiorenni). Il titolo era inequivocabile: "E intanto Janet fa la doccia con i giocatori". Parole che richiamavano alla mente ad alcuni un film di Gloria Guida o di Edwige Fenech, ad altri film - diciamo - un po' più proibiti. In effetti fu vero: la donna arbitro si lavò negli spogliatoi di una delle squadre, perché lo stanzino che le fu assegnato era sprovvisto di doccia. Questo le capitò tre volte, secondo quanto raccontò lei stessa alla stampa, dopo essere stata multata e licenziata a seguito dello scalpore, dell'indignazione e delle proteste di moglie e fidanzate. L'arbitro raccontò del comportamento assolutamente cortese dei calciatori: in uno dei tre casi, alcuni di loro fecero da scudo, formando un semicerchio, con la schiena rivolta verso l'arbitro. Non le fu sufficiente per ottenere una riabilitazione, né il perdono di mogli e fidanzate.

Commenti

  1. Viviamo in un mondo di beceri perbenisti. Sporchi loro, ma denunciano comportamenti normali di altri. Maschilisti da strapazzo.

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    1. Infatti c'è molto perbenismo in queste due vicende. Nessuna delle parti in causa si è sentita offesa. Eppure si sono montati "i casi".

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  2. Il primo caso era pura galanteria e rispetto.
    Forse oggi a qualcuno stonerebbe, perché si direbbe che l'arbitro è arbitro, anche se donna non deve avere queste accortezze.
    L'altro fatto è sicuramente creato per fare scandalo, perché avrebbe potuto fare la doccia prima o dopo, senza uomini...

    Moz-

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    1. Non credo che sia una cosa creata per fare scandalo. Secondo me son peggio le mamme che entrano nello spogliatoio maschile della piscina per cambiare i figli bambini :D

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    1. Esatto, come dicevo a Gus, secondo me se nessuna delle parti si è sentita offesa, era un caso chiuso.
      Con l'arbitro donna inglese sono andati giù pesante.

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  4. Anche per me molto scalpore per nulla..che doveva fare quella della doccia, lavarsi a casa?

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    1. Infatti il problema di chi fa attività fisica all'aperto, con il freddo, è che deve cercare di lavarsi con l'acqua calda e cambiarsi prima possibile..e' la regola per evitare malanni :)

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  5. Posso essere becera?
    E ci credo che aveva quattro figli.... 😜

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