Luca Bucci: il portiere che piaceva a Sacchi e che Buffon spodestò


Bolognese classe 1969, Luca Bucci è stato uno dei pupilli di Arrigo Sacchi, ai tempi in cui allenava la nazionale italiana. Bucci era infatti un portiere estremamente abile nel gioco a zona tanto caro al "vate" di Fusignano e nell'operare come libero aggiunto, sapendosi disimpegnare bene con i piedi. Nella stagione 1992-93 venne infatti posto il divieto per i portieri di toccare con le mani i retropassaggi dei compagni. L'obiettivo era evitare il gioco speculativo delle difese: palloni recapitati tra le braccia del proprio portiere, affinché lo trattenesse e perdesse tempo.

Luca Bucci alla Reggiana (1992-93)

Luca Bucci, portiere di proprietà del Parma, nella stagione 1992-93 brillò in serie B, contribuendo alla promozione nella massima serie della Reggiana. Era abile a giocare con i piedi e quindi non pagò dazio alla nuova regola. Tra i pali spiccava per la sua agilità e spiccava anche per la bravura nelle uscite basse. Il Parma lo riportò alla base e Bucci ripagò la fiducia dell'allenatore Nevio Scala, disputando due stagioni ad alto rendimento. Arrigo Sacchi lo scelse come terzo portiere della nazionale, preferendolo al milanista Sebastiano Rossi. Bucci fu dunque vicecampione del mondo a Usa '94.

Un'uscita bassa di Bucci (Parma 1993-94)

Nella stagione 1995-96 ci furono però due sliding doors della carriera di Bucci, nel pieno della sua maturità calcistica.

Bucci lascia il posto a Toldo
L'8 ottobre del 1995 fu schierato tra i pali della nazionale azzurra, in sostituzione dell'infortunato Peruzzi, nella difficile trasferta di Spalato contro la nazionale croata, gara valevole per la qualificazione degli europei. Dopo due presenze in amichevole, un grande occasione per l'estremo difensore bolognese. Al quale però fu fatale proprio la sua specialità: l'uscita fuori porta. Infatti fu espulso dopo pochi minuti per aver fermato con la mano un pallone fuori area. Aveva calcolato male la traiettoria dell'uscita ed era stato costretto a quell'infrazione. Il suo sostituto, l'emergente Toldo della Fiorentina (entrato al posto di Zola), fu autore di una grande prestazione.  Ma le sfortune di Bucci non erano finite.

Un infortunio del portiere, qualche settimana dopo,  lanciò tra i pali del Parma un giovanissimo Gianluigi Buffon, 17 anni, che sorprese tutti gli addetti ai lavori per la qualità delle sue prestazioni. Luca Bucci riprese il posto, ma fu autore anche di alcuni errori vistosi.

Nonostante tutto, Arrigo Sacchi lo scelse come terzo portiere della nazionale, lasciando a casa gente del calibro di Pagliuca, Rossi e un Taglialatela reduce da un campionato strepitoso.

Bucci dopo una parata nel Parma 1995-96
Non era dello stesso avviso di Sacchi il suo allievo Carlo Ancelotti, che proprio nella Reggiana fece il suo esordio da allenatore, portando la squadra granata dalla Serie B alla A. Ancelotti fu ingaggiato dal Parma per sostituire Nevio Scala, mentre Gianluigi Buffon fu promosso titolare. Bucci, a 28 anni, fu costretto a trasferirsi al Perugia.

Bucci al Perugia
Bucci non riuscì ad evitare la retrocessione in Serie B. Così, in un anno, passò dalla nazionale alla cadetteria. Uno dei migliori portieri italiani era letteralmente caduto in disgrazia: praticamente fuori rosa al Parma, nell'estate 1997, prima di accasarsi, dopo qualche mese, al Torino in Serie B.

Certo il destino non aiutò Bucci. Ma tutto sommato il portiere si ricostruì una carriera: molti anni a Torino, diventando un idolo della curva Maratona, la serie A a Empoli, il ritorno a Parma.
Luca Bucci non è stato un perdente. E ci ricorda che la vita è fatta anche di rovinose cadute, ma che ci si può rialzare e ripartire.

Magari con obiettivi meno importanti, ma questo non ci preclude la felicità.

Commenti

  1. Attualmente tutti i portieri sanno usare i piedi e quando serve spingersi avanti per impostare il gioco. Sacchi, Galeone e Maifredi sono stati i primi allenatori a praticare la zona.
    Nella stagione 1990-1991 Montezemolo scelse come allenatore Maifredi e fu un fallimento. In particolare il portiere della Juve, Stefano Tacconi, era negato a usare i piedi e combinava guai fino al ridicolo.
    La Juve arrivò settima al campionato. Forse il risultato più umiliante della Goeba.

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    1. Tacconi me lo ricordò nella Supercoppa italiana di quell'anno, il famoso 5-1 preso dal Napoli; il portiere in costante difficoltà a giocare fuori dai pali. Non so se sia stato il risultato più umiliante, indubbiamente Maifredi ha fatto un disastro.

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  2. Lui non me lo ricordo proprio, né di viso né di nome. Ho delle terribili lacune caro Riccardo ;) buona giornata.

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    1. Non sei sola, cara Sara.
      Mai visto nè sentito nominare.

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    2. No, non è una lacuna: pur essendo stato in nazionale (ma poco, appunto), era un nome famoso solo per gli addetti ai lavori e appassionati :)

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  3. E' il calcio, è una cosa naturale in questo sport, il cambio generazionale ci sarà sempre.

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    1. Esattamente. In fondo Bucci ha continuato la sua carriera da portiere e si è tolto comunque soddisfazioni.

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  4. Ha avuto la sfortuna di essere al Parma agli albori dell'era Buffon :) Comunque lo ricordo come un buon portiere

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    1. Buon portiere, ma Scala ha fatto bene a lanciare Buffon. Non era cosa scontata!

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  5. In ogni modo un buon portiere.
    Mi ricordo di un Juve - Parma di campionato mandato in chiaro dalla Rai, credo fosse un recupero, dove fece un paperone portandosi la palla fin dentro la porta dopo una punizione di Del Piero, credo fosse il '95 o giù di lì.

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    1. Ricordi bene: campionato 1995-96, a Torino, Juventus - Parma 1-0.

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