La vita sportiva del portiere brasiliano Claudio Taffarel, classe 1966, è stata piuttosto avventurosa. Trionfi, cadute, rinascita. Una coppa del mondo alzata nel cielo, ma anche la partecipazione a un torneo parrocchiale, nel ruolo di attaccante: dopo aver salvato la Reggiana dalla retrocessione in Serie B ed essere rimasto senza contratto, soprattutto fresco della vittoria del mondiale con la sua nazionale.
Tuttavia, con queste righe, vorrei soprattutto parlarvi del mio odio verso Claudio Taffarel.
Taffarel con Padovano del Napoli |
Nella sua prima stagione italiana, in realtà, Taffarel rispose al meglio, sul campo, alle mie critiche da prevenuto. Fece bene anche il secondo anno. Ma si attirò i miei strali, parando un rigore a Marco Van Basten, in un Milan - Parma 2-0. Il cigno di Utrecht sbagliò due soli rigori, in maglia rossonera. Uno gli fu parato dall'amato Giovanni Galli; l'altro, appunto, dall'odiato Taffarel.
Taffarel para il rigore di Van Basten |
Ma proprio nel campionato 1991-92, Taffarel cadde in una delle papere più grandi, da "Mai dire Gol": in una partita con il Cagliari, cercò di stoppare di petto un retropassaggio di testa. Finì per perdere il pallone e fu costretto a stendere l'attaccante avversario, per evitare il gol, rimediando un cartellino rosso.
Il rosso a Taffarel |
La mia rivincita sportiva fu completa nel campionato 1992-93, quando Taffarel iniziò la stagione con qualche errore di troppo, in particolare in un Torino - Parma finito 3-0. Scala decise di accantonarlo per fare giocare, come tre stranieri, Grun, Brolin e il neo acquisto Asprilla (c'era anche un altro straniero, l'argentino Berti, che nessuno ricorda). Il primo portiere divenne Ballotta. L'anno successivo fu scelto invece Luca Bucci, promosso in Serie A con la Reggiana. Taffarel rimase in Emilia e prese il posto proprio di Bucci. Il portiere brasiliano, nonostante qualche errore, contribuì alla storica salvezza della squadra granata. E contro quale squadra la Reggiana fece i tre punti decisivi per la salvezza, nell'ultima giornata?
Sì, contro il Milan, che fortunatamente aveva già vinto lo scudetto. A San Siro segnò Esposito e Taffarel fece una parata pazzesca su Massaro, blindando lo 0-1 finale.
La super parata di Taffarel |
Taffarel lasciò la Reggiana e partecipò alla spedizione del Brasile al mondiale americano. In finale, il Brasile superò l'Italia ai rigori. Taffarel ipnotizzò il mio idolo Massaro, mentre Baresi e Baggio, i due "dei" azzurri, calciarono alto il loro rigore. Il "nemico" Taffarel aveva ancora colpito.
Taffarel con Pagliuca prima dei rigori della finale di Usa 1994 |
Archiviato quel mondiale, Taffarel finì presto nel mio dimenticatoio. Tornò a giocare in Brasile, nell'Atletico Mineiro. Lo ritrovai nell'estate del 1997 tra i pali del Brasile, in un torneo giocato con l'Italia, la Francia e l'Inghilterra. Invecchiato, senza i capelli lunghi e con le calvizie. Un estate dopo fu confermato come portiere titolare del Brasile, impegnato nel mondiale di France '98. Fu indicato senza mezzi termini come il punto debole della Selecao: una valutazione tecnica che ovviamente mi fece felice.
Ma ancora una volta Taffarel seppe risorgere. Nella semifinale parò due rigori e regalò al Brasile la finale, poi persa contro la Francia del campione Zinedine Zidane. All'epoca i miei amici tifavano tutti per il Brasile. "Loro hanno già quattro titoli, uno in più non guasta. E poi i francesi non possono vincere, sono antipatici", mi dicevano. Invece io tifai per loro. Per Zidane e Thuram, grandi campioni che hanno fatto la storia della Juventus, ma che ho - di nascosto dagli amici tifosi rossoneri - considerato sempre come idoli assoluti. Il portiere Barthez no, non è stato mai nelle mia grazie. Ma lo preferivo comunque al "nemico" Claudio.
L'impresa di Taffarel a France '98 |
Sono passati ventidue anni, da quel mondiale. Oggi mi fa sorridere ripensare alla mia avversione per Claudio Taffarel. E mi fa sentire davvero stupido.
Non è possibile odiare sportivamente chi è stato fiero avversario. Chi è sempre stato rispettoso di compagni, allenatori, arbitri e avversari. Chi ha giocato ad altissimi livelli. Facendo grandi parate e grandi errori, come per tutti i calciatori, che rimangono esseri umani, anche se troppo spesso li consideriamo i nostri supereroi.
Caro Claudio, queste righe vogliono così essere le mie personali scuse. Aveva ragione Maurizio Crosetti, sul Guerin Sportivo.
Non sei stato un grande avversario.
Sei stato un grande, sereno e pulito campione.
Taffarel festeggia con Parlato la salvezza della Reggiana 1994 |
Una volta ricordo che dicevano che il punto debole storico del Brasile era il portiere, perché non esistevano portieri buoni brasiliani...ecco lui è stato uno dei primi portieri discreti brasiliani che ricordo, poi vennero Julio Cesar, Alisson, eccetera
RispondiEliminahai tenuto il mio bazar in blogroll :) ecco questo è uno dei (pochi) post che pubblicherò qui, mi piaceva proseguire la mia storia sui portieri della mia giovinezza.
EliminaEra un buon portiere, anche se io lo apprezzavo poco :)
Se lo ricordo, è perché lo associo ai dolci Caffarel.
RispondiEliminaInsomma, lo hai odiato m si era riscattato, fino a quando non ha parato Van Basten... ahah!
Io un'avversione altrettanto "stupida" la avevo per Baggio.
Mi stava sul cazzo che giocava nella Juve e sembrava cristo, anzi buddha. Sì, mi stava sul cazzo pure che se la tirava da buddista :p
Moz-
Vi siete accorti entrambi del post :).
EliminaBeh alla fine Taffarel è stato un ottimo portiere e un grande professionista, quindi tanto di cappello :)
Vabbè che problema c'è, un'avversione sportiva ci sta, basta non andare oltre e su lati umani che non c'entrano niente ;)
RispondiEliminaahah, qualche insulto c'è stato :D
Eliminaanche io per Alonso, d'altro canto era quello che aveva detronizzato Schumi...
EliminaUna foto bellissima, comunque. Io nel 1994 ero un bambino. Ho ricordi bellissimi di quel mondiale!
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