La squadra dai sette portieri

Christian Trombini (a sin.) e Ike Shorunmu (foto dal web)

Nella stagione 1998-99 fece notizia, tra gli addetti ai lavori, un vero e proprio "valzer" tra i pali della formazione svizzera dello Zurigo.

Tutto partì dall'infortunio subito a fine campionato 1997-98 dal nigeriano Ike Shorunmu, all'epoca 31enne portiere della Nigeria. Si ruppe il braccio a fine campionato e per questo fu costretto a rinunciare alla convocazione ai mondiali del 1998. Il secondo portiere Peter Rufai, promosso a titolare, lo fece rimpiangere, ma questa è un'altra storia.

Il sostituto di Shorunmu nello Zurigo, Ueli Brunner, subì a sua volta un infortunio al braccio durante il precampionato. I tecnici della squadra svizzera allora guardarono all'Italia per sostituire gli estremi difensori infortunati. Ci fu un provino per due portieri: uno, Massimiliano Caniato, scuola Inter, 31 anni, riserva al Chievo Verona in Serie B; l'altro, Christian Trombini, scuola Juventus, 25enne titolare tra i pali della Pro Vercelli in Serie C2. Alla fine fu tesserato Trombini, ma in vista dell'esordio in campionato la società decise di ingaggiare anche un altro portiere. Borislav Mihailov, titolare della Bulgaria nel mondiale del 1994 e dell'Europeo del 1996, riserva al mondiale di Francia 1998.

Peccato che all'esordio in campionato Mihailov, 35 anni, fosse visibilmente fuori forma. Fu così sostituito da Trombini. L'estremo difensore bulgaro lasciò Zurigo, ma a quel punto per il povero Trombini, affidabile nelle sue prestazioni, ci fu nuovamente la panchina. Arrivò infatti Marco Pascolo, nazionale svizzero, portiere di grande esperienza reduce però da due esperienze fallimentari in Europa: prima al Cagliari, poi al Nottingham Forest, in Inghilterra.

Pascolo divenne titolare, ma in una gara fu espulso. Così il tecnico Ponte fu costretto a fare ricorso nuovamente a Trombini, ma non solo. Fu tesserato un altro portiere per la panchina: il 37enne Beat Mutter, che aveva da poco appeso i guanti al chiodo.

Il "nostro" Trombini alla fine dovette comunque lasciare definitivamente la maglia da titolare prima a Pascolo poi a Shorunmu, tuttavia in due anni e mezzo in Svizzera totalizzò una dozzina di partite, prima di fare ritorno in patria, al Riccione.

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