Hazem Emam, lo Zico delle Piramidi


Hazem Enam, talentuosa mezzapunta egiziana, arrivò in Italia all'Udinese nell'estate del 1996, a 21 anni da poco compiuti. Con la sua nazionale aveva incantato nella Coppa d'Africa: i dirigenti friulani lo ingaggiarono in prestito dallo Zamalek, con diritto di riscatto fissato a 700 milioni di lire. Era il primo calciatore egiziano della storia del calcio italiano. Gli Enam erano calciatori di terza generazione: il nonno era stato portiere della nazionale (partecipò alle olimpiadi di Londra del 1948), il padre attaccante, tutti e due avevano scritto pagine importanti della storia dello Zamalek.

A Udine fu accolto con curiosità e benevolenza. Gli fu attribuito un soprannome "pesante": Zico delle piramidi.

Hazem era però probabilmente poco adatto al 4-4-2 schierato da mister Zaccheroni. Esordì contro il Napoli, poi il 27 ottobre del 1996 il fatto che lo rese celebre in Italia. Durante la partita con il Perugia, Zaccheroni lo inserì al 52' al posto di Amoroso, schierandolo nel ruolo di seconda punta. Sette minuti dopo il suo ingresso in campo, l'egiziano fu incredibilmente sostituito. Non fu una bocciatura per la sua prestazione: semplicemente l'Udinese rimase in dieci per l'espulsione di Rossitto e l'allenatore fu costretto a togliere un attaccante per inserire un altro centrocampista, Gargo, passando al 4-4-1. Scelse Enam e non Poggi, che aveva segnato il gol del momentaneo 0-1.

Hazem uscì dal campo sconsolato, sollevò la maglietta e si coprì il volto, per coprire le sue lacrime. Un gesto che fu ripreso dalle telecamere Rai. L'Udinese perse comunque quella partita per 2-1.


Qualche settimana dopo il ragazzo egiziano tornò sul suo gesto, spiegò di aver sentito la pressione di un paese, che seguiva le sue gesta calcistiche in televisione, e di aver pianto per rabbia, perché sentiva comunque di aver deluso le aspettative di allenatore e compagni in quei sette minuti.

Lo Zico delle piramidi ebbe comunque poca fortuna a Udinese: 11 presenze e 0 gol in un anno e mezzo. Zaccheroni cambiò schema, dal 4-4-2 al 3-4-3, ma l'egiziano non trovò spazio. Hazem fece meglio in Olanda, poi tornò in Egitto, nella sua squadra, lo Zamalek, lontano dal freddo Nord-Italia, mettendo via quei pesanti giacconi che indossava in inverno e che lo facevano sembrare più robusto.

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