José Perdomo: il cowboy astemio che giocava peggio del cane di Boskov


José Perdomo, uruguaiano classe 1965, è ricordato da tutti per il celebre aforisma di Vujadin Boskov, all'epoca dei fatti - 1990 - allenatore della Sampdoria: «Se sciolgo il mio cane, gioca meglio di Perdomo». Perdomo in quell'anno era giunto in Italia, a Genova, rinforzo di lusso, assieme ai connazionali Paz e Aguilera, per il Genoa allenato dal prof. Scoglio. 

L'esperienza italiana di Perdomo fu un assoluto flop: 25 presenze e nessun gol. Da allora la sua carriera conobbe un'inesorabile parabola discendente. Eppure in estate i fari della ribalta erano tutti per lui, più di Aguilera che invece si rivelò un buon attaccante, più di Paz, che fu meteora come lui. 1 metro e 82 centimetri per 85 kg, nel 4-3-1-2 di Scoglio era il "volante", il centrocampista impiegato davanti alla difesa, il ruolo nel quale aveva esordito, a 19 anni, con la prestigiosa maglia del Penarol. "El Chueco", lo chiamavano in Uruguay, il Cowboy, per via delle gambe arcuate, quella posa tipica di tanti personaggi dei film western. Tecnicamente era un centrocampista non veloce, ma bravo a impostare e soprattutto con un micidiale tiro da fuori area. A Genova, in un anno, videro solo un'estrema lentezza, che peraltro lo costringeva spesso a fermare i centrocampisti avversari con il fallo e quindi ad accumulare cartellini.

Certamente non è stata la movida italiana a macchiare le prestazioni di Perdomo, descritto come un tipo piuttosto tranquillo, appassionato di cinema e televisione, astemio. Troppo lento di gamba, probabilmente anche di "cervello", per competere nella difficile serie A italiana. Prima di trasferirsi in Italia, alla domanda su chi fosse il giocatore più forte, non rispose Maradona o Van Basten, ma semplicemente «il giocatore che soffre di più quando perde».

Perdomo quanto soffriva dopo le sconfitte? Non lo sapremo. Certezza è ciò che scrissero i tifosi del Genoa in uno striscione: "Si scrive Perdomo, si legge Perdemmu", cioè perdiamo, in dialetto genovese.

Commenti

  1. Se non ne ho mai sentito parlare fino ad oggi ci sarà un perché, meglio dimenticare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche i tifosi del Genoa sono del tuo stesso parere: meglio dimenticarlo :D.
      Ma noi amanti del calcio '80-'90 lo celebreremo sempre come una delle meteore più luminose!

      Elimina
  2. Grazie di questo racconto... mi ricordo di Perdomo

    RispondiElimina
  3. Bella storia veramente lento...

    RispondiElimina

Posta un commento