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Milan - Venezia. Dopo neanche mezz'ora il Milan conduce per 4 reti a zero. Per dieci minuti della ripresa succede qualcosa di strano. Fonseca sostituisce Leao e Reijnders con Okafor e Morata, passando a un inconsueto 4-2-4. Uno strano esperimento che dura una decina di minuti, poi Abraham lascia il posto a Musah. Passa qualche giorno. Dopo essere stato distrutto dal Liverpool, il Milan si appresta ad un altro bagno di sangue con l'Inter. Con Stefano Pioli in panchina, il Milan ha una terribile media di expected gol concessi all'avversario: superiore a 2. Ci si aspetta che il Milan subisca più di due reti, con quel parametro.
IL DISASTRO PIOLANO Pioli nelle due stagioni post scudetto ha preso innumerevoli volte lezioni di tattica (ovviamente parliamo di PRATICA e non di teoria, non si è mai discussa la preparazione teorica di Pioli) e quello che si è divertito più è stato Simone Inzaghi. Il movimento dei due attaccanti interisti ad attirare i difensori milanisti fuori posizione (il Milan di Pioli difende a tutto campo uno contro uno) e i costanti scambi di posizione tra i giocatori neroazzurri hanno mandato in tilt il Milan in tutti gli scontri diretti. Grande difficoltà dei rossoneri nella zone press sulla costruzione dal basso interista, con Barella e Acerbi che spesso si scambiavano di posizione, facendo perdere i riferimenti uomo su uomo. Ed emergevano inesorabili le palesi difficoltà di Giroud e Leao nel pressing uomo su uomo in presenza di questi scambi di posizione.
CAPELLO E I CHIACCHIERONI Alla vigilia del derby, leggo Fabio Capello e Arrigo Sacchi asserire di un Milan "Sparpagliato" per il campo. Definizione bizzarra. Ho visto notevoli lacune del Milan in fase di non possesso, ma non una squadra "sparpagliata". Anzi, alla vigilia noto, dalle statistiche prese su siti specializzati, che rispetto alla media dell'anno scorso, in queste prime partite della stagione il Milan è leggermente migliorato nei parametri offensivi, peggiorando in quelli difensivi, mancando soprattutto in pressing e fisicità. Dati non certo da squadra "sparpagliata". Noto che Pulisic sia partito bene, a livello di rendimento, ma che in effetti le sue statistiche sembrino più quelle di un centrocampista offensivo che di un attaccante esterno. E in fase di non possesso, con il Venezia, il Milan si dispone con un rombo con Fofana e Reijnders vertici basso e alto, Loftus Cheek mezzala sinistra e Pulisic mezzala destra, a confermare questa tendenza.
SCACCO AL RE SIMONE E veniamo al super derby. Fonseca viene definito un "disperato" quando presenta in campo il 4-2-4 con Abraham e Morata in attacco, Pulisic e Leao sugli esterni. Quella che sembra una mossa della disperazione è invece una mossa studiata con attenzione. L'Inter è la squadra migliore della Serie A quando costruisce con i suoi tre difensori e tre centrocampisti centrali. Ed ecco la sorpresa: la linea a quattro del Milan non va a pressare, ma semplicemente copre le linee di passaggio. Leao non pressa, ma è estremamente efficace, come Pulisic, a chiudere le linee di passaggio ai due braccetti verso il proprio quinto o la propria mezzala di riferimento.
PULISIC TOP PLAYER Proprio Pulisic è stato determinante nella vittoria rossonera, non solo per il gol del vantaggio. "Il gol di Pulisic è stato imbarazzante, Mkhitaryan aveva riposato quindi non è una questione di anagrafe ma di atteggiamento", ha detto l'opinionista Di Canio a Sky. Eh no. Pulisic prendeva i mezzi spazi alla sinistra di Calhanoglu, costringendo il turco ad essere preso in mezzo tra lui e Morata, che si abbassava intelligentemente. L'Inter ha provato con il movimento degli attaccanti a disorientare il Milan? Sì, ma i difensori non hanno rotto la linea difensiva, non dovendo occuparsi di marcature uno contro uno, e i movimenti arretrati delle punte hanno trovato la copertura dei due centrocampisti rossoneri, Fofana e Reinjders, autori di due ottime prestazioni (l'olandese, con Pulisic, è stato il migliore in campo).
I QUINTI DELL'INTER Sempre Di Canio a Sky: “Quando abbiamo visto la formazione abbiamo pensato, Sì ok, i 4 attaccanti possono dare fastidio ai difensori ma una volta che l’Inter supera quella linea si distendono con i quinti e tutto il resto". In realtà anche su questo Fonseca ha trovato la mossa giusta. Oltre agli scambi di posizione, spesso abbiamo visto, anche in questo primo scorcio di stagione, Bastoni allargarsi come se fosse un esterno sinistro e Dimarco fare quasi la terza punta. Perché con il Milan non è successo? Perché Fonseca ha avuto il coraggio di schierare la linea a 4. Era impossibile per l'Inter sganciare Bastoni o Pavard, perché a quel punto i due difensori e Calhanoglu avrebbero affrontato le eventuali ripartenze del Milan in inferiorità numerica, 3 contro 4. E qui è emerso un difetto strutturale dell'Inter all'interno della sua grande forza: un centrocampo di grandi palleggiatori, ma senza un incontrista utile in queste situazioni. Altro elemento significativo: Tommy Abraham. Attaccante che lavora di sponda, ma che annusa la profondità. Un pericolo in più per Acerbi, che su eventuali palle lunghe o sulle verticalizzazioni, avrebbe fatto fatica a contenere le lunghe leve dell'inglese. Era invece facile per lui invece annullare Giroud (d'altra parte Acerbi è anche la Kryptonite di Haaland...).
LUOGHI COMUNI "L'Inter non era la solita Inter". Sicuramente l'impegno europeo ha pesato sulle gambe, ma stesso dicasi per il Milan (anche se la partita passiva dei rossoneri ha sicuramente fatto disperdere meno energie). L'Inter è stata semplicemente sorpresa dai piani tattici di Fonseca. "Il Milan ha vinto perchè è stato più verticale, come ai tempi di Pioli", ho letto un commento Facebook da parte di un critico musicale che evidentemente è meglio che si occupi di musica. Il Milan nel derby, diversamente da Parma, è stato meno verticale e più preciso, più ragionato nel possesso palla (al netto di alcune imperfezioni di Fofana). Ricordate il gol del 2-1 del Parma? Nasce da un lancio sbagliato di Leao, che si libera subito del pallone, senza ragionare e senza servire Pulisic che era più vicino. La squadra rossonera ha fatto male nelle prime partite proprio perché tendeva a esprimere ancora concetti del gioco di Pioli: difensori che si staccavano dalla linea difensiva (Calabria e Tomori) oppure verticalizzazioni immediate e imprecise. "Il Milan ha lasciato partire il Ruben Dias della sua difesa, Kalulu (Gazzetta dixit)". Fonseca ha cambiato il suo modo di impostare in fase di possesso: Fofana arretrato tra i due centrali difensivi, i terzini alti, Pulisic a stringere come mezzala destra e Morata trequartista. Praticamente un 3-5-2 asimmetrico. Oppure semplicemente alzava i terzini e costruiva col 2+2. Due ottime alternative da utilizzare anche nelle prossime gare. Ibra ha deciso di vendere Kalulu? Certo. Fonseca si è adattato? Beh, si è adattato bene. Perché il Milan ha puntato su Royal? Perché voleva un "cavallo" di fascia che corresse su e giù per il campo garantendo intensità. A me piace Royal? No, per nulla. Ha sbagliato Royal sul gol di Dimarco? Sì, certo, si è fatto attrarre dalla palla. Ma non è l'unico ad aver sbagliato. Non è Leao ad aver sbagliato (come avevo detto erroneamente), ma semplicemente non è arrivata la copertura di Fofana su Lautaro Martinez in raddoppio di marcatura. Perché poi è bravissimo Lautaro prima a staccarsi leggermente da Gabbia per ricevere l'appoggio di Dimarco, poi a far arrivare il pallone al quinto in spaccata (prendendo in controtempo Royal). Su Royal si può lavorare? Sì. Dove si può lavorare? Assieme a Leao, costringendo il portoghese ad attaccare il secondo palo per colpire di testa a rete o fare la sponda al centro. Riuscirà Fonseca? Non si sa.
LE PROSPETTIVE Una rondine non fa primavera. Il cammino per la ripresa del Milan è lunga e la strada è molto tortuosa. Tanti gli interrogativi, a partire da un centrocampo veramente ridotto all'osso, anche per errori di strategia sul mercato. Fonseca ha preso la sua strada. Non vedremo il 4-3-3 con raddoppi di marcatura, sovrapposizioni. Amen. Nel post partita con il Liverpool è stato poco chiaro nella risposta a Boban. Diciamo così: Fonseca è meglio che parli con i fatti.
Come accennato anche su Fcebook.. forse la risposta alle mosse di Fonseca è anche più semplice. Abbiamo un Tammy Abraham in gran forma, chi togliere per farlo giocare? Quello meno in palla, ovvio.. tale Loftus, ad esempio.. ;)
RispondiEliminaA questo punto, spero che Fonseca riesca a tirare fuori qualcosa anche da Loftus
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