Zlatan. Un viaggio dove comincia il mito (di Paolo Castaldi)



Da una parte "Io, Ibra", autobiografia noiosa e quasi asettica; dall'altra"Zlatan. Un viaggio dove comincia il mito",  una biografia in graphic-novel, che ha una struttura cinematografica e un elevato valore artistico.

Non c'è dubbio: se siete appassionati al mito del campione svedese, investite qualche euro nelle cento pagine scritte e disegnate da Paolo Castaldi, piuttosto che nelle 400 pagine della (pesante) autobiografia.

La casa dalle finestre che ridono

"Zlatan. Un viaggio dove comincia il mito", come anticipato, ha una struttura cinematografica: segue una sceneggiatura, non è una banale narrazione di fatti in ordine cronologico.  Castaldi "ignora" l'Ibra adulto (vediamo giusto un paio di azioni con i Los Angeles Galaxy e la Svezia); per quello ci sono i video su Youtube e le cronache giornalistiche. La graphic novel racconta l'Ibra ragazzino. Paolo Castaldi infatti racconta in vignette il suo viaggio a Malmo, nei luoghi dove è cresciuto Ibrahimovic e dove è nato il suo mito, intervallando la narrazione con immagini dell'adolescenza del campione svedese: gli inizi da portiere da bambino, il padre e la sua passione per la boxe e la birra, l'episodio del letto dell'Ikea (quando il padre portò sulle spalle il letto per 3 km per non pagare le 500 corone svedesi del trasporto), le biciclette rubate, le partite con il Balkan, il passaggio al Malmo. Nell'opera ha una grande rilevanza il rapporto tra Ibra e il padre; quest'ultimo, appassionandosi alle imprese calcistiche del figlio, riuscì a vincere i demoni che lo perseguitavano, nati a causa della guerra nei Balcani. Non a caso la graphic novel si conclude con un dialogo tra i due, un episodio realmente avvenuto e raccontato nell'autobiografia.

A sinistra Ibra con la maglia dei Los Angeles Galaxy

In conclusione è un'opera intensa ed emozionante, che riesce a descrivere in maniera eccellente il ragazzo che è poi diventato un uomo, ancor prima che un calciatore di successo.

Commenti

  1. Come sai l'ho apprezzata molto, anche per saperne di più non solo su Ibra ma sulla Svezia, che noi "idealizziamo" e invece ha molte contraddizioni

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    1. Esatto infatti ti avevo linkato qui :D

      http://www.ilbazardelcalcio.com/2075/08/io-ibra-la-noiosa-autobiografia-di.html

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  2. Sai che stavo per comprarlo un paio di settimane fa?

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  3. Credo proprio che lo farò.. dopo aver sprecato soldini per l'insulso film svedese, e buonissimo anche il non più recente libricino di Alessandro Bocci su Ibra, edito dalla Gazzetta dello Sport!

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    1. E' un fumetto interessante, assolutamente la migliore opera per entrare nel "cuore" di Ibra e della sua storia.

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  4. Anche se non siete fan di Ibra, è un buon investimento. A me, che di calcio non interessa granché, è piaciuto tantissimo!

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    1. Infatti, è un fumetto molto ricco di spunti, anche perché c'è tanta vita raccontata!

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