Ritratti: Matthaus, il gigante “Thor” dell'Inter dei record (di C. D'Aleo)


Lothar Matthaus è stato il “Mitico Thor” dell ‘Inter “scudettata” anni 1988-1989. Nato a Erlangen 21 marzo 1961, era alto 174 cm. e pesava 72 kg. Ha giocato nell’Inter dal 1988 al 1992 totalizzando 40 reti in 115 partite. Con i nerazzurri ha vinto 1 Scudetto nel 1988-1989, una Supercoppa italiana nel 1989 e 1 Coppa Uefa nel 1990-1991. Era l’Inter di Zenga e Bergomi, di Berti e Mandorlini, di Diaz e Serena. Presidente Ernesto Pellegrini. Allenatore Giovanni Trapattoni. In poche parole l’Inter dei record di quegli anni.

Matthaus fu il trascinatore di quell’Inter che ancora oggi detiene il punteggio più alto in Classifica mai raggiunto in un Campionato a 18 squadre con 2 punti a vittoria: 58 punti.  Lothar è’ stato un fuoriclasse favoloso e per molti versi non “clonabile”. Capitano della Germania e Capitano dell’Inter viene ancora oggi ricordato con tanta nostalgia dai tifosi nerazzurri e più in generale dai tifosi di tutte le squadre nelle quali ha militato. Non ultima il Bayern Monaco, la squadra delle sue “basi” culturali e pedatorie. Matthaus bisognava solo ammirarlo. Più lo guardavi giocare, più ti stropicciavi gli occhi. Era spettacolare, devastante. In campo non era solo un vero e proprio Comandante. Era lo sguardo fiero e mai arrendevole dei compagni di squadra, dei tifosi, di chiunque abbia amato e ami il calcio così come lo amiamo tutti noi anche adesso. Quando si “scagliava” verso la metà campo avversaria poco ci mancava che l’erba  gli si sollevasse da sotto i piedi. Dove passava lui non c’erano avversari. “Sdradicava” tutto e tutti con la stessa veemenza e caparbietà. Aveva nelle gambe una forza spaventosa. In questo, ma solo in questo, fu secondo, forse ma molto forse, al grande Karl Heinze “Kalle” Rummenigge altro fuoriclasse indimenticabile dell’Inter e della Nazionale tedesca. Rummenigge, pure lui, aveva due gambe forti e scolpite nel granito. Godeva di un tiro micidiale. All’Inter non ebbe grande fortuna. Matthaus non si fermava mai. Indistruttibile, irrefrenabile, immarcabile.


Aveva nelle gambe “rulli compressori” irrefrenabili. Tirava di destro e di sinistro con la stessa forza e la stessa irruenza. “Bombe” micidiali che spesso piegavano le mani dei portieri insaccandosi nei “posti” più impensabili della porta. Era un trascinatore impavido e decisivo. Valore aggiunto della “sua” mitica Inter e di tutte le sue squadre. Veloce e scattante come pochi al Mondo, era un “tuttocampista” per eccellenza. Regista, mediano, trequartista, ala, attaccante. Lui era tutto e poteva tutto.  Non poche volte ha vinto da solo partite che mai nessuno sarebbe riuscito a “sbloccare”.
Ramon Diaz e Aldo Serena suoi compagni di squadra all’Inter  gli devono una marea di reti. I compagni pendevano dalle sue labbra e non impiegarono molto a riconoscerlo “leader” indiscusso e indiscutibile del gruppo. Lui era “Capo” dentro. Sguardo fiero, imperscrutabile, orgoglioso. “Temuto” e rispettato pure dagli avversari. Maradona ebbe per lui parole d’elogio. Lo definì l’avversario più forte tra i tanti  che il “pibe de oro” abbia mai incontrato nella sua gloriosa carriera.

Matthaus fu la “punta di diamante” che l’Inter ha sempre contrapposto, fiera e orgogliosa, in quei memorabili tempi, al magico trio olandese formato da Gullit, Rijkaard e Van Basten . Il trio dell’Inter era formato da Brehme, Klinsmann e Matthaus. Una rivalità “feroce” a più livelli si consumava nei derby stracittadini. Inter contro Milan e viceversa ma non solo. Anche tedeschi contro olandesi. Una rivalità tra le rivalità. Nessuno se le mandava a dire. Matthaus fu l’ultimo dei grandi “panzer” tedeschi approdati in Italia. Potentissimo, dotato di una visione di gioco magnifica, tecnicamente ineccepibile. Le sue gesta non passarono mai inosservate. In lui non c’era nulla di banale. Forte tra i forti sublimava se stesso in quelle “ripartenze” che fecero Storia. Palla al piede, dribblava in velocità il suo avversario e una volta davanti all’area di rigore fulminava i portieri con bordate imprendibili e impressionanti.  Matthaus fu anche uno splendido “regista” e un “centrale difensivo” da “leccarsi i baffi”. Pochi al Mondo poterono dichiararsi migliori di lui nell’impostazione della manovra e nei lanci millimetrici anche da 50 metri a favorire il compagno in attacco meglio piazzato. Matthaus terminò la sua bellissima carriera in nerazzurro a Parma nel 1992 dove si ruppe i legamenti crociati. Tornò al Bayern Monaco una volta guarito per scrivere una nuova epopea e tanti successi.


Gli interisti, che lo amano tuttora, ricordano di lui non solo la forza e la classe del grande Campione ma anche l’orgoglio e l’onestà intellettuale di chi sa assumersi sempre e comunque le proprie responsabilità senza mandarle a dire a nessuno. Per lui i compagni di squadra erano “sacri” e dovevano essere difesi. L’Inter era forte perché Matthaus era forte e la trascinava verso ogni vittoria con determinazione devastante e il giusto inequivocabile “piglio”.


”Leader” carismatico e “condottiero” come pochi rispettava i suoi compagni di squadra e da loro era parimenti rispettato. Nelle difficoltà lui si “prendeva” la squadra sulle spalle e la conduceva verso lidi più sereni e tranquilli.  Giocatori così non ne nascono più. Fiero e sicuro di sé ha sempre avuto il coraggio e il carisma per venire fuori da ogni difficoltà e interloquire con tutti. Era rispettato sia dentro che fuori dal campo; sia nello spogliatoio che nelle “segrete stanze dei bottoni”.  Giocatore completo e uomo fuori dal “comune” difficilmente sarà dimenticato.  Il Pallone racconta che quelle poche volte in cui l’Inter dei record si trovava in ambasce o difficoltà lui, tra un tempo e l’altro, “catechizzava”  a dovere i compagni di squadra, li chiamava a “raccolta” e li faceva rientrare in campo determinati e vogliosi di vincere come non mai. Un fuoriclasse si “palesa” anche così. E Matthaus, fuoriclasse, lo è stato al cento per cento senza dubbio alcuno.

Claudio D'Aleo

Foto dalla mia collezione di Guerin Sportivo.

Commenti

  1. Claudio è sempre inappuntabile e prezioso, ma io stamattina volevo un post sulla sconfitta della juventus.
    Così..... Giusto per iniziare la giornata con un po' di soddisfazione.. 😂😂😂😂😈

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    1. ahahah, oggi ti puoi divertire punzecchiando Pietro :D

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    2. Ma Pietro è innocuo e gli voglio troppo bene. Quindi non serve infierire.
      Piuttosto, mi diverto a sfottere mio marito..... 😂😂

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    3. Tuo marito per me è come me, tifa, ma non se la prende per le battute :P

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    4. Ma scherzi?!
      Lui se la prende tantissimo. Pensa che ieri pomeriggio sono stata da mio fratello che ha insegnato a Lorenzo il "po po po" di Piatenk (o come si scrive).
      La sera, nel lettone, il piccolo continuava a farlo, col papà che "gridava" "Noooooo. Lorenzo, non si fanno questi gestacci. Tu al massimo devi esultare come Cristiano Ronaldo. E poi, cosa ti ha insegnato papà? Forza juve, forza juve!!!".
      Io ovviamente morivo dal ridere, ma lui mi ha minacciata di non mandarmi più a Fasano. 😂😂😂

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    5. ahhaahah il popopo di Piatek,
      forza Lorenzo, diventa tifoso milanista XD

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  2. Altro bellissimo post di Claudio. Onorare in questo modo, una vera e propria leggenda del calcio, mi pare perfetto. Buona giornata!

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    1. Giro i complimenti a Claudio, sarà molto felice :).
      Di Matthaus ho grandi ricordi anche io, ho sempre ammirato la sua classe in campo e fuori dal campo, un tiro destro davvero distruttivo e un'intelligenza tattica di prim'ordine.

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  3. Ottimo calciatore e complimenti per il post.
    Sereno giorno.

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  4. Calciatore di un calcio e di un campionato che non rivedremo più. Bei tempi.

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    1. Sì..decisamente..e vorrei anche spezzare una lancia per Brehme, grande giocatore dell'Inter dei record

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  5. Matthaus lo ricordo bene, erano tempi grami per noi juventini e ci restava solo da ammirare le altre squadre, Milan, Inter, Napoli.. Ricordo che è uno fra quelli che è riuscito a disputare CINQUE mondiali di calcio!

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    1. Tempi grami perché gli stranieri arrivati non furono particolarmente entusiasmanti..Zavarov faceva vedere solo a volte il grande talento che aveva...Rui Barros una discreta ala..Alenikov fu un flop se ben ricordo..

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  6. Riky, dopo la mazzata di ieri sera non mi va di parlare di calcio.
    Ciao.

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    1. Siete umani anche voi, suvvia, e senza i due centrali difensivi è dura.
      Dovete però riconoscere che De Sciglio e Rugani non sono giocatori da Juventus..

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  7. Mi è del tutto sconosciuto, ma a mia discolpa posso dire che ero troppo piccola :D
    Buona giornata Ric.

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    1. ah caspita, pensa che in nazionale si è visto fino al 2000! :P

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  8. Quello che manca all'Inter di oggi. Un giocatore del genere fa raddoppiare le energie

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    1. Ciao Ferruccio,
      decisamente farebbe molto meglio di Nainggolan...un campione così potenzierebbe in maniera notevole il centrocampo neroazzurro.

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  9. Uffa ! Io non capisco niente di calcio. Posso solo leggere e dirti che fai dei post molto descrittivi ma nulla più. Va be' ti posso augurare una buona serata. :D

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    1. Tranquilla, contraccambio con piace il buona serata :)

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  10. Gus
    Solo una matta potrebbe ingelosirsi che io venga a commentare da te. Scrivo sintesi ma non lo faccio per cortesia. Nessuno più di me conosce Silvi.
    A scanso di equivoci io non ho mai visto questo uomo, non do proprio come può dire che meglio di lui non mi conosce nessuno. SPIEGATI GUS. MI CONTROLLI VIRTUALMENTE?

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    1. Silvi ciao,
      scusami, ma problematiche con altri blogger ti prego di risolverle in privato o sui vostri blog.
      Grazie.

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