Intervista a Paolo Samarelli, disegnatore dei gol del Guerin Sportivo

Due regali che mi ha fatto il maestro nell'estate 2018

Conoscete la mia passione per il Guerin Sportivo e per l'Almanacco del Calcio Panini, passioni che si fondano soprattutto sugli splendidi disegni dei gol e delle azioni delle partite che li arricchivano.

Da "secoli" mi batto per esaltare e celebrare la bellezza di questi disegni, che purtroppo sono spariti dai giornali specializzati e dai quotidiani. Spariti molto prima del proliferare di Internet e dei telefonini, complice anche la volontà degli editori e dei direttori di testata di tagliare i costi, a scapito però di noi collezionisti.

Oggi parleremo con uno degli artisti che riproduceva le prodezze dei calciatori: Paolo Samarelli, presente negli anni '80 sulle pagine del Guerin Sportivo e negli anni '90-2000 su quelle di Repubblica. Il maestro Samarelli mi ha concesso gentilmente un'intervista.

Dal Film del Campionato 1985-86

1- Paolo, come realizzava i suoi disegni all'epoca della collaborazione con il Guerin Sportivo? I gol li guardava su 90esimo minuto? Quale metodo di lavoro seguiva?
"C’erano diverse trasmissioni (tutte sulla Rai) che davano le sintesi delle partite. Iniziavo guardando 90’ (ci ho anche lavorato, con Paolo Valenti, per due o tre anni) prendendo appunti rapidi, schizzi con la biro su un blocco grande. Preparavo intanto i riquadri dei disegni e dopo la Domenica Sportiva portavo a termine le matite e quindi le ripassavo a china. Quando il Guerino mi ha chiesto di colorare i disegni usavo i pennarelli Pantone (a staffa per il campo e punta pennello per i giocatori). Il videoregistratore, quando fu in commercio, me lo mandò (non subito) il Guerin Sportivo e ancora funziona. Tempi di realizzazione, qualsiasi numero di gol, tre ore circa. Ancora mi stupisco".

Un gol di Maldera, uno dei primi disegni di Paolo Samarelli

2- I disegni come venivano inviati alla redazione del Guerin Sportivo?
"I disegni venivano inviati in piena notte con l’ultimo treno possibile affinché il lavoro arrivasse a Bologna verso le nove del mattino. A Bologna c’era poi qualcuno del giornale che lo prelevava in stazione assieme ai servizi fotografici da tutta Italia. Esisteva al tempo un servizio che si chiamava “fuori sacco” nel senso che era fuori dal sacco della posta ordinaria. Era un servizio apposito per la stampa con priorità assoluta e non privo di burocrazia. Qui a Roma l’ufficio era a scalo San Lorenzo. Ci andavo in macchina o in scooter e negli occhi ho ancora la città deserta e i cani randagi (in branchi a volte assai numerosi) dei quali diffidavo. Era una situazione “fuori dal tempo” e una volta consegnata la busta col lavoro il sonno era passato. Ogni volta mi dicevo sarebbe stata l’ultima. Era un lavoro in corsa, C’è di peggio lo so e c’era anche allora. Però era davvero difficile".

Dal Film del Campionato 1983-1984

3-Come è nata questa grande passione per il disegno legato al calcio?
"Avevo visto i disegni di Carmelo Silva (Calcio e ciclismo illustrato) e mio fratello Umberto era un grande disegnatore, anche più bravo di me, e lo guardavo sempre mentre disegnava. Poi giocavo al calcio e le partite e il campo mi mostravano tante prospettive che mi erano utili e mi sarebbero state utili in futuro anche per disegni non sportivi. Il gesto e la postura dei calciatori li ricreavo dentro di me con l’esperienza delle mie partite. Il movimento: disegnarlo mi è sempre piaciuto e in sé lo trovo affascinante. Lo sport e il calcio poi non sono mai facili. Un gol sbagliato non è un errore veramente, come un gol fatto non è mai davvero una prodezza. È una serie di circostanze che si succedono e sommate portano a quel che definiamo gesto tecnico. Una persona, un oggetto fermi sono una categoria, se si muovono sono altro almeno finché lo fanno. Cercavo di cogliere le sfumature dell’azione. Poi cercavo di rappresentare le cose nelle loro giuste proporzioni. Anche adesso ne sono ossessionato. La porta, ad esempio, vista dal campo è enorme. L’area di rigore ha una sua vastità che a volte la tv, il posto sulle tribune o in curva, alterano. Non sempre sono riuscito ad essere fedele e purtroppo nel veloce lavoro di quegli anni, tutto a mano, non avevo il tempo di correggere e neanche la possibilità. Mannaggia. Però gioco ancora adesso ma mai a calcetto. Solo a 11 o a calciotto".   

Dall'inserto con i gol dello scudetto della Roma (n.22 del 1983)  



4-Come è iniziata la collaborazione con il Guerin Sportivo? Chi l'ha chiamata a far parte della squadra del Guerin?
"Avevo fatto qualche tentativo di collaborazione come grafico a Paese Sera. I disegni li pubblicavano ma insomma non è che proprio li pagassero e poi volevano farmi impaginare (non mi piaceva). Già così mi sembrava un miracolo. Non ricordo se inviai qualcosa al Guerino ma mettiamo di sì. Italo Cucci chiamò a casa e mi disse di andare la domenica successiva a Bologna. Mi venne a prendere in stazione e col suo Maggiolino andammo di gran carriera allo stadio. Ricordo il caffè in tribuna stampa all’intervallo e l’eleganza di tutti quelli che mi circondavano. Avevo i capelli lunghi (molto) ma nessuno me lo fece pesare anche se ero evidentemente “fuori posto”. Poi in redazione dopo la partita e infine la proposta di lavoro; un tanto a domenica. Iniziavo il lavoro. Ero felice ma ne sentivo l’impegno e poi mi chiedevo se quello fosse un lavoro veramente. Forse sì, non ne sono ancora sicuro. Sempre grazie però a Italo Cucci, con me è stato sempre affettuoso e lo stimo come un grande giornalista sportivo. Mi ha insegnato tanto. In redazione c’erano Ivan Zazzaroni e Adalberto Bortolotti, l’uno giovane caposervizio e l’altro bravissimo e umano col quale ho avuto un rapporto costruttivo quando è diventato direttore del Guerino. Storie di altri tempi ma storie vere (almeno per me)".

Gol Mondiali 1982 (dalla mia collezione di Guerin Sportivo)

5- Come mai in alcune stagioni, in cui lei era il disegnatore, le moviole apparivano sul Guerin Sportivo, poi sparivano, poi ricomparivano? Decisioni bizzarre dei direttori di testata?
"Questo davvero non so spiegarlo e mi spiace. Vorrei saperlo anche io".

La moviola della finale del Mondiale 1982: Italia - Germania 3-1

6- Come è invece avvenuto l'addio con il Guerin Sportivo? Se non sbaglio i suoi ultimi disegni (bellissimi) sono stati sulla nazionale italiana, in occasione dell'Europeo del 1988.
"La chiusura di Paese Sera (poi proseguì senza di me come cooperativa) dove ero collaboratore a borderò mi aveva messo in difficoltà di tutti i tipi. Ero ancora giornalista pubblicista e il guadagno col Guerino era onesto ma non sufficiente sia pure regolato da un contratto ormai. Provai con Repubblica che qualche volta aveva ripreso miei disegni di cronaca da Paese Sera. A la Repubblica c’erano molti giornalisti che erano stati al Paese e mi conoscevano. Enrico Sisti che era caporedattore grafico era (ed è) un amico. Allo sport allora c’era Mario Sconcerti che mi chiese di restare in redazione il giorno stesso del colloquio che iniziò con Carlo Marincovich, fantastico giornalista di motori e di vela. Eugenio Scalfari, dopo qualche giorno, mi disse se volevo passare in redazione qualche ora nel pomeriggio. Iniziai così a lavorare per Repubblica e ci ho fatto 10 anni di gavetta (assunto come professionista nel 1991 mi pare). Il tempo per il Guerino era diventato poco.
Anche perché ormai non c’erano più né Cucci né Bortolotti. I rapporti si raffreddarono con il direttore successivo e non ci lasciammo bene anche se il ricordo di quel periodo, nel suo complesso, ha un bilancio fortemente in attivo".    

Le ultime moviole di Paolo sul Guerin Sportivo


7- Nella stagione 86-87 uscì un Guerin Sportivo Mese con tutti i disegni dei gol del campionato vinto dal Napoli, una splendida chicca per i collezionisti. Quante ore di lavoro ha impiegato per quel meraviglioso lavoro?
"Sicuramente troppo poche e in ogni caso non ricordo e noto, con rammarico, che di quei disegni che partivano in treno, non ho più nulla. Ogni tanto vedo o mi segnalano che sui siti di acquisti c’è in commercio qualcosa che ho disegnato io e mi viene voglia di comprarlo. Finora non l’ho mai fatto. Tuttavia qualcosa di positivo è accaduto tra me e chi mi segue da tanto tempo e ogni tanto si ricorda di quei disegni di calcio sul Guerin Sportivo. Forse eravamo felici e non ce ne accorgevamo? Resto sempre meravigliato tutte le volte che qualcuno mi contatta o mi cita da qualche parte.
Invece non ho quasi mai avuto un buon rapporto con i responsabili grafici (ora Art Director) dei giornali con i quali ho lavorato. Persino a Repubblica dove ho avuto non poche difficoltà nonostante ci sia restato in totale 32 anni. Sfortuna? Non so e avrò senz’altro delle responsabilità anche io".

8- Che rapporti aveva o ha con i colleghi disegnatori di gol?
"Non ho mai conosciuto nessuno di loro per la verità e vi prego di credere che non c’è presupponenza in quel che dico, solo un caso e del resto faccio vita riservata in questo campo. A ciascuno il suo".


9-Davvero nell'epoca di Internet, dei cellulari...non c'è più spazio per la creatività e per l'arte di chi rendeva immortali le prodezze dei campioni di calcio?
"Credo di no. Anche i miei stessi disegni sono diventati più complessi. Ora li faccio sempre a mano ma poi li passo nello scanner e in programma grafico li digitalizzo e li coloro quindi nel computer.
Quei pochi di calcio che faccio ancora non mi sembra abbiano un gran mercato o forse il mercato non ne riconosce la dignità se non artistica almeno artigiana. Intendiamoci mercato è una cosa lettori un’altra. I lettori in genere vedono quel che viene proposto dagli editori e per l’editoria non è un buon periodo da almeno 10 anni. I motivi sono tanti e in ogni caso solo qualcuno mi chiede di tanto in tanto disegni di calcio e i compensi proposti sono irricevibili. Ogni tanto disegno qualcosa sul mio sito (QUI). Infine saluto tutti e da qualche parte ci rivedremo".

Gol di Dybala pubblicato su Repubblica e sulla pagina Facebook di Paolo Samarelli

Ringrazio di cuore il maestro Paolo Samarelli per il tempo concessomi e per lo splendido disegno che mi ha regalato, in apertura di questo post.

N.B.
Questa intervista risale al settembre 2018 ed è stata ripubblicata su questo blog con alcune nuove immagini.

Commenti

  1. Samarelli è bravo e istruttivo. Come tutte le cose che servono vengono buttate nel bidone dell'immondizia.

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    1. Hai proprio ragione..ne parlavo stamattina con un altro disegnatore (presto l'intervista sarà pubblicata qui sul bazar)...Scelte deprecabili degli editori in tempi di spending review.

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  2. Ciao! Una bella intervista. Si racconta un calcio d'altri tempi!

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    1. Davvero..anche se questo bravissimo disegnatore ancor'oggi pubblica disegni sulle sue pagine Internet. Ma è oramai un calcio seppellito dal cambio dei tempi :D

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  3. Bravo come sempre. Un caro saluto.
    sinforosa

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  4. Sono disegni bellissimi ed è un peccato che siano scomparsi, in favore di foto super tecniche o altre diavolerie d'innovazione.
    Questi disegni non perderanno mai di fascino. Molto interessante anche l'intervista.

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    1. Grazie Sara! Ecco, stamattina ho intervistato un altro disegnatore e mi ha rimarcato proprio questo dualismo tra disegni e foto..
      Io sto dalla parte dei disegnatori :D.

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  5. Ottimo articolo e grande stima per questo disegnatore che non conoscevo, seppure qualche buona copia del Guerin nel corso degli anni l'ho letta!! 😉

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    1. Grazie Dave! Paolo è un grande, l'ho sentito per telefono anche lo scorso weekend, mi ha raccontato alcune novità che credo poi vi potrò annunciare qui nel mio bazar!

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    2. Fico! 👍👍

      Oh Riccardo, quando passo a casa tiro giù il mio di bazar così lo fotografo, forse ce la faccio il weekend che viene 😉😉

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    3. Grandissimo!
      Tu fai più foto possibili, poi io in base al materiale farò diversi post sulle maglie XD

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    4. Ok!! Poi a tempo debito ti farò sapere, così mi dirai a quale indirizzo spedirtele 😉👍

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    5. la mail rikygian83@gmail.com :)

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    6. Rick, per caso ti è arrivata la mia mail "REDS" ? 😉😉
      No perché siccome gli allegati erano abbastanza non sono sicuro se in effetti è partita perché un po' pesante....

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    7. Direi, stupendi gli allegati :D

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  6. Disegni che sanno proprio d'altri tempi.
    Un artigianato che non si trova più.
    Mi era già piaciuta molto, questa intervista, specie per i ricordi sul treno.

    Moz-

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    1. Oggi bastano uno scanner e la posta elettronica XD

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  7. Non fa le gambe a palloncino sgonfio però.
    Scherzo, molto bello lo stile!
    Concordo con Moz sui ricordi sul treno 😉

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    1. Pensa che un altro disegnatore (oggi intervistato) usava invece il fax...molto più comodo!

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  8. Ho letto con piacere. Paolino, come un figlio.

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