Carlos Fernando Navarro "Mono" Montoya - letto tutto d'un fiato - è stato uno degli idoli calcistici della mia adolescenza. Benché lo avessi visto giocare (non bene) solo in una partita del campionato spagnolo, il sabato sera sulla vecchia Tmc.
El "Mono" (cioè scimmia) Montoya, classe 1966, era uno dei portieri più forti di Pc Calcio 5.0. Quattro stelle e mezzo, media superiore al 90, lo si trovava nella piccola squadra spagnola dell'Extremadura. Nell'inverno 1997 si trasferì infatti in Spagna, lasciando la squadra argentina del Boca Juniors. I programmatori di Pc Calcio avevano semplicemente trasferito il "Mono" dal Boca all'Extremadura, senza modificare la sua forza (lo fecero invece nelle edizioni successive, facendo scendere il Mono a tre stelle).
Di sicuro, negli anni '90, "Mono" Montoya era il portiere più forte del campionato argentino assieme al paraguaiano Chilavert. Nel Boca giocò 396 partite dal 1988 al 1996. Non fu mai convocato in nazionale: era infatti un colombiano naturalizzato argentino e il fatto di aver risposto da giovane a tre convocazioni della nazionale colombiana gli precluse la possibilità di difendere i pali dell'Argentina nel mondiale del 1994. Proprio nel 1994 fu eletto miglior calciatore argentino dell'anno.
Montoya era soprannominato la scimmia per la sua incredibile agilità negli interventi, tra i pali e in uscita. In Argentina, al Boca, sfoggiò un'inusuale maglia: una sua caricatura, alla guida di un camion, campeggiava su una maglia di colore bianco o giallo.
In Spagna il mito del Mono sembrava inesorabilmente al tramonto. Doppia retrocessione con l'Extremadura (1996-97) e con il Merida (1997-98), poi due anni al Tenerife. Un sabato sera del 1997 vidi Montoya e il Merida sconfitti dall'Atletico Madrid in una gara trasmessa da Tmc: i telecronisti puntarono più volte il dito verso Montoya, irrispettosi del mito, di colui che era stato per anni il miglior portiere d'Argentina.
Montoya all'Extremadura |
Felice perché per 25 anni aveva fatto ciò che più gli piaceva: volare da un palo all'altro della porta.
Un personaggio leggendario.
RispondiEliminaSoprattutto in Argentina. Fuori dall'Argentina più per la nomea che per le prestazioni calcistiche (ahimé) :D
EliminaA me queste storie dei portieri piacciono sempre molto :)
RispondiEliminaGrazie :) e io mi diverto molto a scriverle :P
EliminaUn altro che curava poco il look :D Fa molto strano ora vedere lo sponsor Parmalat sulla maglia del Boca Juniors..Tanzi doveva ancora andare in disgrazia!
RispondiEliminaCurava poco il look personale :D perché a livello di maglie...
EliminaEh sì la Parmalat dava soldi a pioggia in Sudamerica! Anche il Palmeiras era sponsorizzato Parmalat.
Per un attimo ho pensato che fosse davvero un camionista, proprio come mio padre. ;)
RispondiEliminaGli sarebbe stato simpatico allora il Mono :D!
EliminaParadossale: miglior giocatore nel 1994 e non partecipa al Mondiale.
RispondiEliminaComunque, la questione del camion un senso deve avercelo...
Moz-
Purtroppo il "pastrocchio" della cittadinanza gli è costato caro!
EliminaE c'è da dire che l'Argentina al mondiale del 1994 non aveva tra i pali una saracinesca.
Chissà: magari lo ha voluto nascondere :D
I portieri sono personaggi straordinari... o, per lo meno, lo erano un tempo.
RispondiEliminaConcordi con Sara Dama Bianca, allora :).
EliminaBeh, sai della mia predilezione per i numeri 1! Ma anche oggi ci sono personaggi interessanti!