#Film: Ultimo minuto, il calcio diventato film (E non un film sul calcio)


"Ultimo minuto" di Pupi Avati non è un film sul calcio, è il calcio diventato film. La rovesciata di Pelè e le parate di Stallone portiere sono entrate nell'immaginario collettivo con "Fuga per la vittoria", ma quest'ultima pellicola paga l'incessante incedere del tempo.

Al contrario "Ultimo Minuto", pur avendo 32 anni, è ancora attuale nel raccontare le dinamiche del calcio italiano: i procuratori che cercano una squadra per i giovani talenti, capi tifoso che influenzano il tifo a seconda della convenienza, il conflitto tra le vecchie volpi dell'ambiente e giovani rampanti, giornalisti che fanno il gioco per o contro la società. Grandi e piccoli intrallazzi, in sostanza. Fino  alla piaga più grande: il calcio-scommesse.




Ferroni a colloquio con l'allenatore Corti

Il protagonista è Walter Ferroni, interpretato da uno strepitoso Ugo Tognazzi: direttore sportivo e direttore generale di una squadra di Serie A che non viene mai nominata, ma che ha i colori biancorossi (le scene di campo sono infatti girate allo stadio Menti di Vicenza). Bisogna però riconoscere che anche l'Allenatore nel Pallone, il celebre film di Lino Banfi, avesse centrato in modo efficace il bersaglio, tra facezie e battute triviali, perché, come scrissi, la pellicola di Martino "descrive in maniera efficace il mondo del calcio, tra presidenti senza stile e intrallazzatori, intermediari e procuratori poco trasparenti, richieste di combine, calciatori playboy, giornalisti prevenuti e non oggettivi nelle loro critiche".

"Ultimo minuto" scava a fondo, eliminando ogni parte comica, affidando il ruolo principale a un istrione come Tognazzi, che veste i panni di un uomo tutt'altro che senza macchia. Ma alla fine è la passione, è l'amore per la squadra, a spingerlo a comprarsi le partite decisive per la salvezza della sua squadra, per due anni consecutivi, investendo le sue proprietà.

I miei colori? Il bianco e il rosso

Quando il giovane imprenditore Di Carlo prende il possesso della società, esautora Ferroni, per poi richiamarlo quando la situazione si fa insostenibile. Di Carlo è interpretato da Lino Capolicchio, attore feticcio di Pupi Avati, strepitoso e alquanto sottovalutato protagonista de "La casa dalle finestre che ridono". Spicca anche l'interpretazione di Carlo Monni (partner di Benigni nel cult "Berlinguer ti voglio bene"), quale capotifoso, e di Massimo Bonetti, che interpreta il personaggio più controverso della storia: l'attaccante Boschi. L'uomo che la figlia di Ferroni deve sedurre, per volontà del padre, per convincerlo a rimanere legato alla società biancorossa; l'uomo che diventa poi il compagno della Ferroni. L'atleta messo fuori squadra che si allena da solo con grande costanza in attesa di un riscatto che arriva, ma che lui stesso getta colpevolmente alle ortiche. C'è spazio anche per il giovane Paolo Tassoni, attaccante della Primavera portato in prima squadra da Ferroni, per la felicità di Duccio, il procuratore interpretato da un Diego Abatantuono funzionale nel ruolo di comprimario.


Un sorridente Carlo Monni con Lino Capolicchio

Il film copre solo una piccola parte della stagione calcistica, dal precampionato alle prime giornate. Il finale è ovviamente aperto: come si concluderà il campionato dei biancorossi?

Ferroni sofferente in panchina


Commenti

  1. Risposte
    1. Purtroppo è un'opera oramai dimenticata.
      Se non sbaglio era un film trasmesso dalla Rai, poi è uno dei tanti film che la Rai ha venduto per un tozzo di pane alla tv di stato sammarinese.

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  2. Film bellissimo che vidi in vhs. Ne conservo un ottimo ricordo che va rinfrescato dopo la tua bella recensione.

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    1. Mitico, è uno dei tanti film da aggiungere alla lista 😁. Finito il campionato dovrai dedicarti al listone 😃!

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  3. Notare che Marco Leonardi che interpreta il giovane Tassoni anni dopo avrebbe interpretato nientepopodimeno che Maradona :D Comunque il film devo averlo visto tempo fa, fui colpito anch'io dalla ricostruzioni delle dinamiche che girano intorno ad una squadra, veramente molto realistico

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    1. Verissimo, proprio lui! Comunque bel film, da recuperare assolutamente

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  4. Quando ho letto "Ultimo Minuto" mi sono confusa con "90°Minuto" e non capivo cosa c'entrasse il film con la trasmissione :D
    Poi ho ricollegato il cervello ;)

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    1. "Ultimo minuto" quando eravamo piccoli era anche una trasmissione tv di Rai 3, non so se te la ricordi. Non parlava di calcio :D

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    2. Ho avuto la stessa sensazione di Sara e mi aspettavo si parlasse di Galeazzi. 😅

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    3. ahah, almeno potevi citare il mitico Paolo Valenti, come conduttore di 90esimo minuto, non Galeazzi 😁

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  5. Anch'io ho un vago ricordo, comunque sembra che non sia cambiato poi granché..

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    1. Infatti è sempre attuale il tema del calcioscommesse, ahimè!

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  6. Me lo ricordo, non amo molto il Tognazzi delle ultime annate ma questa è una delle sue interpretazioni migliori.

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    1. E' stato molto bravo. La scena finale, così semplice, riesce però a restituire allo spettatore tutto lo stress emotivo del suo personaggio, il deus ex machina delle vicende calcistiche.

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  8. E' stato trasmesso qualche giorno fa su Rai Storia, un bel film.
    Commuovente la scena finale quando un Ferroni ormai disperato butta nella mischia un giovanissimo ragazzo pulito, con una carriera davanti, di sani principi, togliendo l'ormai ex campione che non faceva la vita da atleta (donne e in una scena mi pare lo si vede fumare), ma che le prova tutte per rientrare, anche di mettersi con la figlia di Ferroni, che alla fine si scopre che si era venduto.
    Non si saprà mai se la squadra alla fine del campionato di salverà, ma alla fine del film sono tutti perdenti.
    Boschi, che ha perso ormai la carriera e la dignità.
    Ferroni che è stato tradito da Boschi e che ha buttato la vita in una squadra che navigherà per sempre nei bassifondi.
    La figlia di Ferroni perchè capisce, rimanendo seduta ormai a stadio vuoto, di esser solamente stata usata.

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    1. Ciao Maurizio, benvenuto e grazie per il commento.
      Sono d'accordo tranne che su un passaggio: Ferroni non so fino a che punto sia un perdente.
      In fondo non è un personaggio cristallino: ha comprato partite per salvare la sua squadra.
      Ma nel farlo ha impegnato beni personali, quindi lo ha fatto "Per l'amore della squadra", come spiega al presidente impersonato da Lino Capolicchio.
      Ferroni è un personaggio con tante sfumature.
      Certo non è da escludere che alla fine del campionato la squadra retroceda.

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