Giulio Nuciari: il baffo, eterno numero dodici

Nuciari contro Maradona

E' il portiere che in Serie A ha indossato più volte il numero 12 e che ha fatto quindi più panchine: 333. Il veneto Giulio Nuciari, classe '60, oggi è fidato assistente di Roberto Mancini, Commissario Tecnico della Nazionale. Giulio Nuciari, per me, è stato soprattutto il secondo portiere della Sampdoria, il vice Pagliuca. Con la maglia blucerchiata ha giocato, si fa per dire, sette stagioni, collezionando sette presenze. Le prime due, per la squalifica di Pagliuca, nel campionato 1990-1991, dopo una stagione e mezzo dietro le quinte. Nuciari scese in campo nella sedicesima e diciassettesima giornata, a Lecce e in casa con la Lazio.

Il gol di Pasculli



Contro il Lecce (la Samp fu sconfitta 1-0), Nuciari fece una grande parata, ma gli imputarono delle responsabilità sul gol decisivo di Pasculli; nella partita con la Lazio, finita 1-1, fu invece determinante con i suoi interventi, tanto più che sul Guerin Sportivo il commento fu "Nuciari sembrava Pagliuca".  La Sampdoria conquistò il primo storico scudetto della sua storia. Nuciari, per tornare in campo, dovette attendere un altro anno di completa inattività. Anzi, quasi due, perché Pagliuca, alla fine dell'annata 1992-93, rimase coinvolto in un incidente stradale.  Purtroppo per Nuciari però erano cambiate le regole: il portiere non poteva più bloccare con le mani i retropassaggi dei compagni, ma doveva obbligatoriamente rinviare con i piedi, pena l'assegnazione di un calcio di punizione in area. E Nuciari, al ritorno in campo, cadde in una papera: contro il Foggia infatti il gol partita (1-0 per i rossoneri pugliesi) arrivò dopo uno svarione di piede dell'estremo difensore.

La papera di Nuciari

Il Guerin Sportivo "non ebbe pietà" di Nuciari  e lo spedì impietosamente dietro la lavagna. Contro la Juventus (1-1) il buon Giulio si guadagnò la pagnotta. Ma contro la Roma, nella penultima giornata, cadde ancora in una papera di piede. E nell'ultima partita di campionato la Sampdoria fu sconfitta 3-1 a Brescia, con Nuciari sorpreso dalla punizione del momentaneo 2-1 calciata da Domini. Un'altra insufficienza: quella fu l'ultima apparizione di Nuciari nella Serie A. Due anni da vice, prima di Pagliuca, poi di Zenga, infine Nuciari appese i guanti al chiodo. Nel 1997 Fabio Capello, di ritorno dalla Spagna al Milan, lo scelse come allenatore dei portieri. "Il baffo" tornò dunque in rossonero: da giocatore aveva collezionato 28 presenze tra il 1982 e il 1988, una prestazione determinante nello spareggio Uefa del 1987, avversaria proprio la Sampdoria. Anche in quel caso era stato l'infortunio del titolare, Giovanni Galli, a chiamarlo in causa. Il mio ricordo di Nuciari rossonero, dei suoi baffi, è però la figurina Panini negli album dei primi anni '80, che il mio vicino di casa Giorgio mi faceva sfogliare. Eppure c'era anche lui, come secondo portiere, sul grande poster che mi regalarono per festeggiare lo scudetto 1987-88. Il destino del secondo portiere: quello di passare inosservato e, magari, di essere ricordato solamente per una papera.  

Foto dalla mia collezione di Guerin Sportivo

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