Il Milan e la svalutazione della rosa: quello che doveva dire la Gazzetta dello Sport


Ha fatto clamore l'articolo pubblicato dalla Gazzetta dello Sport nell'edizione di mercoledì 23 marzo, in cui veniva evidenziata la svalutazione della rosa del Milan, a causa dei risultati negativi in campionato. Molti tifosi rossoneri si sono scatenati nei commenti via social: in effetti il contenuto dell'articolo è piuttosto opinabile, in primis perché non menziona Theo, Bennacer, Maignan, ma pure Krunic e Thiaw, giocatori che sul campo stanno dando buone risposte. Nell'articolo della "rosea" si parte da Kalulu e Tomori, che da 30 a 50 milioni passerebbero  rispettivamente a un valore di 20 e 30, si prosegue con Leao, da 150 a 70. Infine i tre "casi di mercato": De Ketelaere, da 35 a 20; Origi da 12 a 5 e Adli da 10 a 5.

Tutti numeri, molto opinabili, che sono stati buttati con inchiostro su carta. È evidente che il calo di rendimento di alcuni giocatori porterà a una perdita di appetibilità sul mercato (un'ovvietà, non dovremmo comprare un giornale per sentircelo dire), ma questo meriterebbe un approfondimento migliore dello "sparare" numeri con poche parole di contorno.

In primis bisogna ricordare i rinnovi operati in questa stagione che paradossalmente rivalutano gli investimenti fatti per i giocatori che costituiscono l'ossatura della rosa. Ora il Milan ha il coltello dalla parte del manico nella maggior parte delle situazioni, Leao a parte. Il prezzo lo fa il mercato: un giocatore con un anno di contratto, per quanto siano straordinarie le sue prestazioni, avrà comunque un valore al ribasso per la sua condizione contrattuale. In secondo luogo il "Diavolo" non ha esigenza di vendere. Non deve rientrare nei paletti del Settlement Agreement del Fair Play Finanziario, diversamente dalla Roma; non necessita di liquidità per il sostentamento della società. Il Milan non sembra intenzionato a intraprendere la  strategia del player trading, per ora. Così Kalulu e Tomori, a  prescindere dall'epilogo della stagione, saranno due colonne del Milan 2023-24, salvo siano loro  a richiedere la cessione. 

Il fascicolo Leao certamente presenta delle criticità. Il Leao post scudetto era un giocatore appetibile sul mercato, che potenzialmente poteva essere messo all'asta tra i principali club internazionali. Ma una stagione negativa fa scemare anche l'interesse dei possibili acquirenti: perché anticipare l'acquisto di un giocatore che si svincola tra un anno? Leao reduce da una stagione negativa è meno appetibile, quale che sia il prezzo (30, 40, 50 o 60 milioni), in quanto si svincolerebbe l'anno  successivo. A meno che ovviamente sopraggiunga l'esigenza tecnica di un club, bisognoso di un giocatore in quel ruolo, che, a quel punto, entrerebbe in trattativa con il Milan. La partita del rinnovo, alle fasi finali, diventa dunque fondamentale: un rinnovo permetterebbe al Milan di impostare, attorno al portoghese, il progetto sportivo del secondo anno del secondo triennio "maldiniano". 

Per ciò che concerne De Ketelaere, il problema è squisitamente di natura tecnica. Il giocatore, che ricordiamo è solamente un classe 2001, al 30 giugno 2004 avrà un residuo a bilancio di 21 milioni (ipotizziamo peraltro l'applicazione di tutti i bonus che difficilmente scatteranno...). Il prossimo anno De Ketelaere dovrà inserirsi negli schemi di Pioli, mentre in caso di avvicendamento sulla panchina, dovrà essere scelto un allenatore il cui sistema di gioco possa valorizzare le caratteristiche tecniche del centrocampista offensivo belga. In caso contrario sarà un Paquetà bis: e non sarà facile, nell'estate 2024, trovare un club che possa mettere sul piatto 21 milioni.  Va anche precisato che lo stesso giornale - Gazzetta dello Sport - in un articolo analogo parla della svalutazione di Correa dell'Inter, sottolineando però che in Premier League ci sono tanti estimatori dell'argentino, convinti delle sue qualità. Non vedo perché allora un talento nel giro della nazionale belga non possa avere comunque estimatori. Detto ciò, al momento l'urgenza in casa rossonera è vedere sbocciare un giocatore su cui si è investito in maniera significativa: il valore sul mercato è davvero l'ultimo dei problemi. 

Preoccupazioni ben minori invece sono quelle rappresentate da Origi e Adli. L'attaccante belga è stato a mio parere la più grossa delusione del calciomercato rossonero. Ma se finisse in lista di cessione, il suo valore non  sarebbe certo rappresentato da quei 5 milioni, bensì sarebbe pari..a zero. Nel senso che per  tipologia di giocatore e livello di ingaggio, Origi potrebbe essere piazzato solo a qualche  squadra turca che lo acquisterebbe in prestito gratuito con diritto di riscatto. Un'operazione  che peraltro sarebbe alquanto favorevole per il Milan con ingaggio totalmente pagato dal club  acquirente: in via Aldo Rossi infatti si risparmierebbero 5,24 milioni di ingaggio lordo. Chiaramente con la  formula contrattuale del prestito gratuito, in cassa non entrerebbero soldi da investire sul mercato: e questo rappresenta un problema per una società che ha poche risorse da mettere in gioco per l'acquisto di nuovi calciatori. 

Infine Adli, l'ultimo degli "svalutati", che secondo la Gazzetta, ha visto dimezzarsi il suo prezzo. Parliamo però di un giocatore che ha visto pochissimo il campo. Parliamo di un giocatore che ha rappresentato una scommessa per Maldini: cresciuto nel vivaio del Psg, ha militato in un Bordeaux non particolarmente irresistibile. Con Pioli confermato sulla panchina, migrerebbe altrove: un prestito gratuito costerebbe al Milan, a bilancio, un solo milione e 650 mila euro di ammortamento, con la possibilità di rivenderlo, nell'estate del 2024, per una somma superiore a 2,7 milioni per fare una plusvalenza. 

Concludendo, è ovvio che il rendimento della squadra rossonera sia stato sotto le attese in campionato (non in Champions) e che il contributo di De Ketelaere, Origi e Adli sia stato modestissimo; è palese che il Milan si "sia svalutato", ma è una svalutazione sportiva, con risultati meno brillanti in campionato (per quanto la stessa Gazzetta abbia stranamente utilizzato aggettivi come "sfacelo" e "disastro"). Un conto è l'aspetto sportivo, un conto è l'aspetto economico: e se si vuole analizzare la situazione sotto quest'ultimo aspetto, è fondamentale usare solamente i numeri concreti, quelli di bilancio, e non valutazioni da Pc Calcio e Football Manager. 




Commenti

  1. Guarda, sono i classici articoli farlocchi della Gazzetta..mi pare che fosse oggi che scrivevano che la Juve ha un 100 milioni di "tesoretto" dato dai giovani, come se si mettessero a venderli tutti

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    1. Spero la pausa delle nazionali finisca presto...ahahah..anche oggi una serie di articoli "spettacolari"

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    2. Anche perché se fanno su altri 100 milioni dai giovani c'è il procuratore Chinè che esplode :D

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    3. ahah! Peraltro Fagioli e Rovella per me sono fortissimi

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  2. I giornali devono vendere, lo sai meglio di noi profani; articoli così rappresentano la fuffa totale (Adli "svalutato" - che non gioca neanche la partitella del giovedì, fa ridere pure mia moglie che ha occhi solo per Maignan.. e non perché para i rigori all'Olanda..). I Paquetà bis spaventano sì, visto che ora Paquetà fa il fenomeno, come potrebbe un giorno farlo De Ketelaere o come Tonali che il suo anno di purgatorio lo ha fatto, io darei subito via Leao ma non prendendo vecchietti stagionati, ma gente che corre.. i giocatori ci sarebbero pure, certo se perdiamo dieci punti prima di denaftalinizzare un Thiaw qualsiasi.. comincio a credere che molte colpe siano di chi gestisce il gruppo. Magari pure Wranx renderebbe, a dargliene la possibilità.

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    1. Hai ragione, sono articoli "esca"..
      Per il resto secondo me la rosa del Milan ha molto potenziale, Pioli quest'anno non lo ha estratto, ma non gliene faccio eccessivamente una colpa...

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