Il rigore di Baggio (foto dalla mia collezione di Guerin Sportivo) |
Bandiere, caroselli, clacson, qualche ardito pronto al tuffo celebrativo nella fontana.
L'Italia è stata fonte di emozioni soprattutto da bambino e ragazzino: i Mondiali del '90, del '94 e del '98, l'Europeo del 2000.
La maggioranza delle partite le ho condivise con uno dei miei amici del cuore, Alby M. Dal 1998 in poi in ogni torneo ho visto almeno una gara in sua compagnia.
Tuttavia la partita del cuore della nazionale è per me Italia - Nigeria 2-1 del Mondiale 1994.
L'Italia di Sacchi partì male: sconfitta 1-0 con l'Irlanda. Gli azzurri vinsero sulla Norvegia a fatica 1-0, con l'espulsione del portiere Pagliuca e la sostituzione di Roberto Baggio con il secondo portiere Marchegiani. Un deludente 1-1 con il Messico ci portò agli ottavi, contro la Nigeria rivelazione.
Nel 1994, a cavallo tra la Quinta Elementare e la Prima Media, seguii quasi tutte le partite, anche quelle della mattina che venivano trasmesse su Telemontecarlo.
Ricordo benissimo quell'Italia-Nigeria, aperta da un gol balordo preso dalla nostra difesa, con responsabilità del mito Maldini. I nigeriani avevano giocatori d'attacco temibili (Yekini, Amokachi e Finidi), mentre in difesa si arrangiavano con le cattive maniere. E l'arbitro sembrava chiudere troppo spesso un occhio.
Il gol di Amunike |
L'esulsione di Zola |
Mio padre alzò le braccia e scappò in giardino. La partita era finita e lui decise di innaffiare l'orto, prendendosela con Sacchi, incapace di battere la Nigeria, nonostante allenasse una squadra piena di campioni.
Mio padre si perse il miracolo all'88',
Il terzino Mussi, fedelissimo di Sacchi, vinse un rimpallo e toccò il pallone all'indietro al Divin Codino, Roberto Baggio.
Roby calciò in diagonale, una prodezza che regalò all'Italia i supplementari. Mi precipitai in giardino e diedi la bella notizia a mio padre, che tuttavia decise di non rincasare. Non è mai stato un uomo scaramantico, eppure quella volta si comportò come tale. Rimase in giardino.
L'Italia era in dieci, ma gettò il cuore oltre all'ostacolo. Fu un altro terzino, Benarrivo, a guadagnarsi il rigore decisivo. Il tiro di Baggio accarezzò il palo ed entrò in rete.
I due gol di Roby |
Quella sera il mito di Roberto Baggio fu consacrato in una partita dei Mondiali.
Da tifoso milanista, per me Baggio era diventato un "rivale", giocando nella Juventus.
Tuttavia l'avevo sempre considerato un grande campione.
Dopo quell'Italia-Nigeria, divenne per me un idolo assoluto.
Sei tenerissimo. Peccato non abbia potuto assistere in diretta a Italia Germania 4 a 3. Passò anche da lì il mio consacrarmi milanista a vita e riveriano oltre ogni eccezione. Una partita della vita che ne indirizza passioni e futuro eterno. Certe partite hanno questo potere immenso. E pensare che papà voleva mandarmi a dormire. Era tardi.
RispondiEliminaBellissimo anche il tuo aneddoto. Questa Italia Nigeria me la porto davvero nel cuore, ho immagini vivide del momento del gol del pareggio
Elimina