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Foto Calciomercato.com |
Oggi (domenica 11 maggio), sulla Gazzetta dello Sport, Sebastiano Vernazza esprime il proprio rammarico per la possibile partenza dall'Italia di Cesc Fabregas, allenatore rivelazione del Como, che sembra destinato a sostituire il connazionale Xabi Alonso al Bayer Leverkusen.
Secondo Vernazza, il tecnico spagnolo rappresentava la miglior soluzione "per qualche decaduta squadra italiana", un riferimento a Juventus e soprattutto Milan.
In realtà, in questo momento storico, Fabregas non potrà mai essere un rimpianto per i rossoneri.
L'arrivo di Fabregas (ma anche quello di De Zerbi) richiederebbe una profonda rivoluzione della rosa, ancora composta, per la sua maggioranza, da giocatori adatti al gioco "uomo su uomo" di Pioli.
La colpa maggiore infatti dell'attuale dirigenza milanista è stata l'idea, decisamente sbagliata, che la rosa dello scorso anno, ritoccata, potesse adattarsi al gioco posizionale di Fonseca.
Se la scorsa estate il Milan avesse ingaggiato 3-4 giocatori in più, avrebbe avviato quella rivoluzione necessaria per voltare pagina dopo Pioli e che avrebbe potuto completare o finalizzare nell'estate 2025. Non lo ha fatto e ora è necessario raccogliere i cocci, senza piangere sul latte versato.
Considerando anche il crollo dei ricavi futuri (per il bilancio che sarà approvato il 30 giugno 2026) per la mancata qualificazione in Champions League e il numero già elevato di esuberi da collocare sul mercato, la rosa del Milan 2025-2026 non potrà essere troppo diversa da quella attuale.
Il Milan di Fabregas: come poteva essere
In mediana servirebbero due centrocampisti e non uno, da affiancare a Fofana e Reijnders. Ma soprattutto servirebbero due trequartisti, titolare e riserva, ruolo assolutamente imprescindibile per Fabregas: impossibile pensare di adattare in quella posizione Pulisic, Reijnders e soprattutto Loftus Cheek (quest'ultimo, come Musah, totalmente inadatto a qualunque ruolo nell'eventuale Milan allenato da Fabregas). Il rifinitore di Fabregas svaria sul fronte offensivo, gioca tra le linee, serve i compagni in profondità.
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