Al bar dello sport: Lino Banfi, il totocalcio e un'occasione sprecata


Nel 1983, un anno prima della commedia cult "L'allenatore nel pallone", Lino Banfi fu protagonista di un film che ebbe per cornice uno dei riti della domenica pallonara: il Totocalcio.
"Al Bar dello sport" di Francesco Massaro racconta le peripezie di Lino, immigrato dalla Puglia a Torino in cerca di fortuna. Sarà proprio un tredici al Totocalcio a cambiargli la vita. Lino dovrà però "difendersi" dagli amici e dai parenti interessati a una fetta della sua fortuna. Lo aiuterà "Parola", il personaggio interpretato da Jerry Calà, che gli ha suggerito il risultato vincente, la vittoria del Catania in casa della Juventus, ottenendo in cambio una sacrosante percentuale della vittoria (un tredicesimo, appunto).

Lino Banfi e Jerry Calà

I punti di contatto con "Eccezzziunale veramente" sono evidenti: anche uno dei tre episodi del film di Abatantuono ruotava attorno a una schedina e anche il personaggio di Donato è un pugliese trapiantato nel nord Italia.

Purtroppo però il paragone si ferma lì.

Calà, nei panni di un personaggio muto, sfrutta la sua ottima mimica e regala risate in un paio di interpretazioni in playback della canzone di Toto Cutugno, "L'italiano". Banfi regala la scena più spassosa del film: accortosi del 12 alla schedina, inizia a scimmiottare le esultanze dei calciatori più famosi dall'epoca, da Falcao a Platini, per poi accorgersi, dalla scritta in sovrimpressione su Rai 1, del clamoroso gol di Cantarutti per la vittoria del Catania a Torino con la Juventus, risultato che gli permette di fare 13.

La celebre corsa attorno alla bandierina di Juary scimmiottata da Banfi

Ma il film non decolla, dopo le ottime premesse iniziali, perdendosi in una seconda parte che ho trovato macchinosa e allungata eccessivamente.
Il difetto maggiore è da riscontrare poi nelle spalle dei protagonisti: da Vastano a un'impalpabile Mara Venier, nella "rosa" degli attori non c'è, a mio modo di vedere, il giusto sostegno alla bravura dei due protagonisti. L'unico tra i comprimari a strappare qualche risata è Marcolino, il nipote di Lino.

Commenti

  1. Un Jerry Calà muto non mi dispiace :D
    Appunto apprezzavo la sua mimica e meno la sua voce.
    Non ho visto il film ma penso che lo avrei apprezzato, anche se dici che non decolla e che è stata un'occasione sprecata.

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    1. Libidine? Doppia libidine (cit.) Calà muto? :D
      No, ti dico, è un film considerato cult, ma per me c'è molto di meglio!

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  2. A parte il film, comunque simpatico, che bello era fare la schedina del totocalcio ;)

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    1. Eh sì Peter...che tempi.
      Io al massimo ho fatto UN solo undici..ahahah

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  3. Molti hanno scritto che qui Jerry Calà fornisce una delle sue migliori interpretazioni...non dicendo mezza parola :D

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    1. Oh, in effetti è piuttosto bravo, nella parte!
      Ma Calà è un ottimo attore. Non sempre ha trovato il copione giusto...

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