Passione moviole: intervista a Franco Bochicchio, lo storico disegnatore di Tuttosport


Franco Bochicchio, originario della provincia di Savona, ingegnere meccanico, imprenditore, ma soprattutto disegnatore dei gol (le moviole) per quindici anni su Tuttosport e sui mensili ufficiali di Inter, Juventus, Torino. Franco ha aperto per il Bazar del Calcio il suo grande "libro dei ricordi". Non è stato difficile, grazie a una prodigiosa memoria che ha "allenato" allestendo,  nella sua abitazione,  un piccolo museo di cimeli: le splendide moviole, ma anche le miniature del Subbuteo, il mitico gioco del calcio da tavolo. «Ho conservato tutto, ho fatto incorniciare alcuni disegni, poi ho raccolto tutte le riviste, dei giornali, o delle loro pagine. Lo scorso anno è venuta a casa mia una troupe di Infront, la società più importante a livello di produzione e distribuzione delle immagini delle partite: abbiamo registrato un servizio. E' stato bello aprire le porte del mio garage, che è diventato un museo», racconta divertito. 


Il museo personale di Franco Bochicchio



Negli ultimi anni sul web la passione per le moviole, i disegni dei gol, è riesplosa. La direzione del Guerin Sportivo ha deciso di ripubblicarle ogni mese, affidando il compito a Stefano Impedovo. «Grazie alle moviole mi son comprato la prima auto, ho potuto pagarmi gli studi universitari alla facoltà di ingegneria», sorride Franco, precisando però che la sua è stata sempre una grande passione,  coltivata con cura. «Un hobby che mi ha dato grandi soddisfazioni, anche quella di entrare nelle tribune stampa degli stadi, con la tessera di pubblicista. Ti racconto un aneddoto: nella primavera 1987 andai a vedere Sampdoria - Inter, seduto a me c'era Giampaolo Ormezzano di Tuttosport. "Franco, la partita la guardi tu", mi disse, perché lui doveva scrivere il pezzo sulla Milano-Sanremo che si era conclusa il giorno prima. Così ho preso appunti su un foglio di carta e a fine partita Ormezzano ha utilizzato i miei appunti per scrivere l'articolo della partita». 

Franco Bochicchio

Franco, hai iniziato a collaborare con Tuttosport nel 1984. Ma il tuo primo disegno, pubblicato su un giornale (e che giornale..) risale a qualche anno prima.

«Esattamente, il primo disegno pubblicato è apparso sul Guerin Sportivo: un gol del 7 ottobre 1979, nella rubrica "la palestra dei lettori", della partita Bologna - Inter. Il Guerin Sportivo pubblicava infatti in quella pagina, ogni settimana, i disegni inviati dai lettori».

Il primo disegno di Bochicchio


Come è nata questa passione per le moviole?

«Da bambino in tanti erano appassionati di carte da gioco o di costruzioni: io invece di disegno. Fai l'unione dei puntini: unisci la  mia passione per il calcio, con quella per il disegno. Amavo le moviole di Carmelo Silva, che per me rimane il top, inarrivabile. Il mio stile richiama i suoi disegni. Io me la cavavo bene con il disegno, a scuola avevo sempre 10. Anche oggi disegno non solo le moviole, ma pure automobili, figure corporee».

Raccontaci l'inizio della collaborazione con Tuttosport.

«Disegnavo tantissimo, ma lo facevo per me. Furono mio padre e alcuni amici a spronarmi, invitandomi a mandare i disegni a qualche giornale. Il 24 ottobre 1984, me lo ricordo ancora, in Inter Glasgow Rangers Rumenigge fece un gran gol in rovesciata, annullato. Disegnai quel gol, rimasi molto soddisfatto. Così feci altri 3-4 disegni, li misi in una busta e li mandai ai principali giornali sportivi italiani. Avevo 21 anni. Mi telefonò un giornalista di Tuttosport, Mario Bardi, invitandomi in redazione a nome del direttore Piero Dardanello. I miei disegni erano piaciuti».


Un gol di Bianchi in Cesena Inter (stagione 1988-89)

Gol di Berti nella partita scudetto Inter Napoli (1988-89)


Nel 1999 hai cessato la tua lunga  collaborazione con Tuttosport. Ultimamente però sei tornato a disegnare e pubblichi i tuoi disegni su Facebook. 

«Ho ripreso un po' per caso. L'amico Enzo Troiano mi ha coinvolto nell'iniziativa "Campionato dei Sogni Pes" (Un gruppo Facebook dove appassionati mettono in scena gli scontri tra le grandi squadre del passato utilizzando il videogioco Pro Evolution Soccer, n.d.r.). Ho ritirato così fuori i vecchi disegni. Avevo smesso di disegnare per il lavoro, con le aziende da gestire, e anche per la famiglia. Ma ho ripreso perché ho visto che c'è di nuovo un grande interesse. Internet ha tolto tanto, ma anche restituito. Oggi c'è voglia di riscoprire e di rivivere la magia delle moviole». 

Qual era il tuo metodo di lavoro, ai tempi?

«Seguivo le partite per radio, poi guardavo Novantesimo minuto. Prendevo degli appunti rapidi, che trasformavo in disegno: il videoregistratore all'inizio non c'era, comunque non l'ho mai utilizzato. Dovevo fare i gol della Juventus e del Torino, essendo Tuttosport un giornale di Torino. Ma poi si aggiungevano i gol della prima in classifica, o un gol particolare, magari segnato da centrocampo. La redazione, dopo Novantesimo Minuto, mi segnalava i disegni da preparare e alle 20,  grazie alla Domenica Sprint, rivedevo quelli che mi interessavano. E infine li rifinivo in tarda serata, guardando la Domenica Sportiva».

La bozza a sinistra diventa poi una moviola


Molti tuoi colleghi utilizzavano il videoregistratore. Tu invece hai proseguito con il tuo metodo di lavoro. 

«Prendendo appunti, finisci per allenarti, mentalmente. Ho sviluppato una grande memoria fotografica. Anche oggi mi ricordo le cose, a distanza di mesi e di anni. Ma ti svelo una cosa. Capitava che fossi in trasferta per lavoro e che non potessi vedere le immagini dei gol. Allora me li facevo descrivere. E li disegnavo. Lo faceva anche Carmelo Silva, mica era in tutti gli stadi a seguire le partite. Bisogna avere la capacità anche di immaginare. La magia delle moviole è anche questa».

Come avveniva la consegna dei disegni?

«Era davvero un altro mondo. Io facevo i disegni alla domenica, poi la mattina successiva andavo alla fermata del primo treno in partenza da Savona per Torino. Consegnavo la busta al capotreno, una busta che passava di mano alla Polfer, poi a un fattorino, infine all'incaricato di Tuttosport che si recava in stazione a ritirare il tutto entro le 11, quando poi i disegni erano sul tavolo del direttore. Facevo una decina di disegni a domenica, uscivano nell'edizione del martedì. Era la modalità fuorisacco: usata dai collaboratori dei giornali per mandare foto, disegni, articoli. Nel 1984 non c'era il fax, ho iniziato a usarlo nel 1993».


C'è stata una piccola impresa, da parte tua, sulle moviole?

«In una notte ne ho fatti 48. Il 22 settembre del 1992, ho finito alle quattro di notte. Peraltro quella volta Savona fu colpita da un'alluvione, i treni non partirono. Allora fu mia moglie ad occuparsi dei disegni, li fece arrivare alla sede de La Stampa, di lì poi arrivarono a Tuttosport. E ci fu una sorpresa per me. La redazione chiese a mia moglie una mia foto e la pubblicò nell'articolo. La prima volta in cui una mia foto appariva sul giornale».

La doppia pagina delle meraviglie


Franco, hai un altro aneddoto da raccontarci?

«La notte della Coppa Intercontinentale 1985, tra Juventus e Argentinos Juniors. La partita fu trasmessa in diretta solo per il territorio lombardo, su Canale 5. Presi il treno e feci il turno di redazione notturno, nella sede di Milano, assieme a Gino Bacci, guardando la partita per disegnare le moviole. La mattina dopo tornai in stazione, per prendere il treno e andare all'università,  e presi il giornale, con le mie moviole appena stampate».

Ringrazio di cuore Franco per la bella chiacchierata e per i disegni (tantissimi, non solo quelli pubblicati a corredo dell'intervista). E' stato un onore per me poter parlare con un altro grande "moviolista". Presto, vi anticipo, arriverà sul Bazar un altro maestro della moviola. 


Magia di Maradona


Gol capolavoro di Djorkaeff dell'Inter 1996-97


Prodezza di Platini


Una rete di Mazzola

Una girata spettacolare dell'interista Scanziani


Commenti

  1. Una persona molto interessante, un'ottima intervista. PS: la sua Sala museo è da urlo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille Dani :). Sì, sono rimasto senza parole davanti ai suoi cimeli!

      Elimina
  2. Bellissima intervista e fantastici disegni! Complimenti veramente

    RispondiElimina

Posta un commento